
Gli scritti raccolti in questo volume hanno in comune il fatto di trovare il loro baricentro in parole chiave, a partire dalle quali una riflessione bioetica può trovare un suo spazio. Nella maggior parte dei casi si tratta di parole che non sembrano appartenere al lessico bioetico consolidato, nell'intento di superare l'assunzione, diffusa tra i bioeticisti, di assumere principi teorici dai quali trarre deduttivisticamente conseguenze argomentative tanto eleganti sul piano dialettico, quanto irreali su quello dell'esperienza.
In questa nuova edizione, ancora a uso degli studenti e che continua a vedere la luce in contenuto ridotto rispetto all'originale disegno complessivo, ai tre capitoli presenti nell'edizione del 1999 è stato aggiunto un nuovo capitolo, il quarto nell'attuale ordine, che costituisce l'aggiornamento del saggio "Trust e tutela dei legittimari, in Riv. dir. comm., 2000, I, p. 3 ss". Quanto ai tre capitoli presenti nell'edizione del 1999, sono stato in gran parte rielaborati sia nel testo che nelle note.
Il presente manuale è stato concepito per i giovani che si accingono agli studi giuridici e che di concetti e categorie giuridiche sono pertanto, come affatto naturale, del tutto digiuni. L'autore ha tenuto conto delle esigenze di contenuti (elementari) e di dimensioni (ridotte) imposte dal nuovo ordinamento universitario per le Facoltà di Giurisprudenza. Ma al contempo gli è parso utile integrare in qualche punto l'esposizione con argomenti in precedenza solo accennati.
La Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi e l'Unione Cristiano-democratica di Konrad Adanauer occupano un posto di rilievo nella storia delle relazioni diplomatiche tra l'Italia e la Repubblica Federale di Germania nel secondo dopoguerra. Entrambi i partiti si trovarono alla guida dei governi all'indomani della rifondazione democratica, entrambi guidati da due leader cattolici, che presto sarebbero divenuti, insieme con lo statista francese Robert Schuman, i padri fondatori dell'Europa Unita. In questo libro l'autrice, basandosi su fonti raccolte nei maggiori Archivi pubblici di Italia e Repubblica Federale di Germania e in alcuni Archivi privati, ricostruisce l'atteggiamento reciproco dei due partiti nell'età degasperiana.
Questo volume di Wolfgang Waldstein, più volte richiamato da Benedetto XVI in occasione del Suo epocale Discorso al Parlamento tedesco del 22 settembre 2011 (vedi infra, Appendice), spalanca, nell’odierno dibattito scientifico, orizzonti assai vasti anche per il nostro Paese, segnato dal prevalere del positivismo giuridico.
Questa edizione - la terza a quasi dieci anni dalla prima - consegna all'analisi del rapporto tra mercati e istituzioni una fase storica. Una fase caratterizzata, da un lato, da nuovi interventi correttivi pubblici e dall'altro, dal ripiegarsi delle politiche pubbliche su schemi vincolistici di bilancio. La "fear of debt" appare giocare un ruolo prevalente nelle strategie pubbliche, in netto contrasto con le aspettative di sviluppo con cui aveva preso l'avvio il decennio precedente. Ne sono conferma le costruzioni europee che con i Trattati del 2012 "Fiscal compact" e "European Stability Mechanism" mirano a stabilizzare la moneta comune, con la cui introduzione si era aperto questo secolo, e ciò nel tentativo di contrastare le incrinature dell'edificio europeo eroso nelle sue fondamenta da egoismi nazionali e logiche di arroccamento. Non si intravedono segnali di solidarietà finanziaria se non quelli attesi dalla finestra di opportunità verso un "reshaping" del processo di integrazione europea costituito dall'avvio dell'Unione Bancaria prevista per la fine del 2014. D'altro canto il pendolo delle relazioni tra mercati e istituzioni registra, nell'arco di pochi anni, oscillazioni che fino allo scorso secolo richiedevano periodi ben più lunghi. Cercare di ordinare in schemi sistematici l'impianto di queste relazioni si fa meno facile sotto gli urti della "contemporaneità". Ma questo è il compito che questo libro si è assunto e a cui - si spera - possa adempiere anche in questa terza edizione.
Il codice è aggiornato alle modifiche apportate dal d.ls. 28 dicembre 2013, n. 154 in materia di filiazione (G.U. 8 gennaio 2014, n. 5) e dal d.l. 23 dicembre 2013, n. 146 (cd. 'svuotacarceri') (G.U. 23 dicembre 2013, n. 300).
Negli ultimi anni, la disciplina delle attività finanziarie ha subito profonde trasformazioni, conseguenti sia all'intervento del legislatore comunitario, sia ad autonome iniziative del legislatore nazionale. La materia presenta oggi una portata molto ampia, emblematicamente rappresentata dall'articolazione del Testo Unico della Finanza (D.Lgs. n. 58/1998) e dai numerosissimi provvedimenti di rango secondario, in costante evoluzione. Il dibattito in corso sulle ragioni ispiratrici e sulla finalità della disciplina delle attività finanziarie, e su come affrontare le conseguenze della crisi finanziaria in atto sin dal 2008, stimolano l'evoluzione del sistema normativo, sia interno sia comunitario. I mutamenti negli assetti anche strutturali del mercato finanziario hanno peraltro innescato un processo di innovazione normativa che rende particolarmente utile un tentativo di esposizione ragionata della materia. Il volume espone in modo sistematico e aggiornato la disciplina dei soggetti, dei prodotti e delle operazioni del mercato mobiliare, con particolare riferimento alle materie regolate dal Testo Unico della Finanza. Formano oggetto di approfondimenti la disciplina dei servizi di investimento, della gestione collettiva del risparmio e delle offerte pubbliche di prodotti finanziari. L'esposizione segue l'articolazione del Testo Unico, con riferimenti alla normativa comunitaria di riferimento, alla disciplina secondaria ed ai principali profili problematici.
Politica e pubblica amministrazione, un rapporto complesso. Il tema di 'chi controlla chi' nelle relazioni tra ceto politico e ceto amministrativo è tornato ad essere centrale: totale subordinazione delle burocrazie pubbliche alle decisioni dei politici, oppure assoluta autonomia, indipendenza e neutralità delle prime rispetto alle seconde? Il libro si propone di analizzare l'evoluzione - all'interno dei regimi liberal-democratici - del rapporto fra le due sfere, dal modello tradizionale weberiano alle più recenti forme organizzative, in cui ruoli e funzioni dei politici e dei dirigenti pubblici spesso si sovrappongono. Lo spoils system - cioè il potere di scegliere e nominare gli alti funzionari da parte dell'autorità politica - è l'aspetto forse più emblematico, anche se non esclusivo, di una questione più ampia e complessa che ha come orizzonte il rapporto tra etica, politica e pubblica amministrazione. Alla luce della crisi strutturale in cui versa il fragile sistema politico italiano, vengono analizzate l'evoluzione istituzionale e l'innovazione amministrativa negli ultimi vent'anni, interpretando i fenomeni recenti di politicizzazione della burocrazia o di burocratizzazione della politica. Sullo sfondo di questa discussione, vi è il tema di come creare una classe dirigente autorevole e contemporaneamente in grado di dare prestigio tanto alla politica quanto alla pubblica amministrazione.
Il volume, pur mantenendo sostanzialmente immutato l'impianto fondamentale della trattazione rispetto all'edizione precedente ha subito un significativo adeguamento in alcuni capitoli in seguito all'entrata in vigore della riforma della filiazione. Particolare attenzione è stata riservata, anche in questa edizione, all'interpretazione giurisprudenziale e, segnatamente, ad alcune pronunce della Corte Costituzionale, onde fornire un quadro fedele ed aggiornato del diritto vivente. Si segnalano al riguardo in special modo le due decisioni che hanno praticamente riscritto una parte importante della disciplina sulla procreazione medicalmente assistita, facendo venir meno, tra l'altro, il divieto di fecondazione eterologa. Inoltre la sentenza che ha dichiarato incostituzionale le norme che impongono lo scioglimento del matrimonio per mutamento di sesso, senza consentire agli ex coniugi una forma di convivenza, giuridicamente rilevante, diversa dal matrimonio; nonché la decisione che ha introdotto una parziale revisione alle regole da applicare per garantire il diritto dell'adottato alla ricerca delle proprie origini. Il volume è progettato per soddisfare esigenze diverse del lettore che vi si accosta. Esso, infatti, può essere utilizzato come manuale per i corsi universitari, limitandosi allo studio del testo scritto in caratteri più grossi ed omettendo o limitandosi alla lettura della parte scritta in caratteri più piccoli.
Nella produzione scientifica del Prof. Giuseppe Dalla Torre, che copre un periodo di circa 40 anni, si possono individuare alcune principali aree tematiche di approfondimento. I primi articoli e saggi sono comparsi a partire dalla metà degli anni Settanta su tematiche concernenti i rapporti giuridici tra Italia e Santa Sede sulle basi stabilite dal Trattato lateranense e la libertà della scuola in Italia alla luce dei principi costituzionali. Ad essi seguirono, negli anni dell'insegnamento bolognese, a cavallo della stipulazione dell'Accordo di revisione concordataria del 1984, le più impegnative trattazioni ecclesiasticistiche destinate ad investire, nell'arco di poco più di un decennio, oltre ad argomenti sostanzialmente non ancora toccati sotto il profilo scientifico, quali l'attività di assistenza della Chiesa nell'ordinamento italiano in connessione alla centralità assunta dalle Regioni in materia, alcune tra le principali tematiche concernenti le relazioni giuridiche tra lo Stato e la Chiesa cattolica in Italia: il matrimonio celebrato davanti a ministri di culto; la novellata disciplina dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica in forza dell'Accordo di Villa Madama; la prima raccolta sistematica di testi e documenti sulla riforma della legislazione ecclesiastica pubblicata dopo la conclusione del medesimo Accordo; infine la ricostruzione del ruolo del fattore religioso nella Costituzione.