"Gli scacchi sono la palestra della mente," diceva Lenin, un altro appassionato di quelle sessantaquattro caselle su cui Bobby Fischer ha bruciato tutta la sua vita, dal paradiso della fama all'inferno della vergogna. "Bobby Fischer against the World" è la storia di un bambino prodigio diventato uomo di fronte a una scacchiera, una superstar otto volte consecutive campione americano, bandiera degli Usa negli anni roventi della Guerra Fredda e infine nemico pubblico, senza passaporto, dignità e diritti. Genio, febbre e follia di un mondo che perdeva se stesso prima ancora dei propri simboli. Perché contro gli abissi dell'anima non ci sono contromosse. Il libro contiene "Un tempo, una vita" a cura di Giacomo Mondadori. Che cosa è successo a Bobby Fischer dopo la vittoria ai Mondiali? Vittorio Giacopini ci propone, di quegli anni, una rievocazione suggestiva, in cui fatti e personaggi sono reali ma "tutto il resto è invenzione, fantasia, interpretazione arbitraria, tradimento". Sandro Veronesi, Bobby Fischer l'ha conosciuto davvero. Il suo racconto è la cronaca della "Rivincita del XX secolo" tra il giovane americano e il sovietico Spasskij. Era il 1992. Nelle sue note la regista Liz Garbus ci spiega la genesi e lo sviluppo del film, mentre le recensioni di Alberto Crespi e Nanni Delbecchi analizzano lo "shining" del campione.