Max Seidel ha studiato a Basilea. Ordinario di storia dell'arte a Gottinga e Heidelberg, è attualmente direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Questo volume, primo dei due dedicati all'arte italiana del Medioevo e del Rinascimento, si focalizza sulla pittura e contiene saggi su Giotto, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti, il Palazzo Pubblico di Siena, Giorgio Martini, Luca Signorelli, i committenti senesi del Quattrocento.
Il secondo volume dell'opera "Arte italiana del Medioevo e del Rinascimento" è dedicato all'architettura e alla scultura e presenta saggi su Nicola e Giovanni Pisano, le sculture del Rinascimento senese e lombardo, gli scavi archeologici sotto il Duomo di Siena.
Attorno alla figura di Michael Kohlhaas, Kleist ha costruito un racconto che, per forma e per contenuti, non ha confronti nella letteratura tedesca e che, non a caso, Kafka diceva di leggere in maniera vorace e selvaggia, perfino quasi senza capirne tutte le tortuose trame narrative. È la storia di un uomo retto nel quale un grave sopruso subito da parte di un nobile ha acceso un'inestinguibile sete di giustizia e di vendetta e provocato una ribellione violenta e fatale. Il lungo percorso seguito da Kolhaas attraverso tutti i gradi e le istanze ufficiali della giustizia è accompagnato da un consenso di popolo ma anche da una serie di lutti e di devastazioni che si concluderanno solo con la pubblica esecuzione e morte dell'eroe.
Il libro si apre con una ricostruzione dei destini dell'Italia decisi, suggerisce l'autore, già durante la conferenza di Yalta a seguito della quale fu sancita una tacita spartizione del nostro paese in due aree di influenza: est e ovest. La conseguenza più rilevante di tale disegno sopranazionale è stata la creazione di un sistema democratico anomalo, bloccato da due sistemi di controllo, quello americano e quello sovietico, contrapposti ma al tempo stesso alleati nella spartizione politica del potere. In quest'ottica gli orientamenti del paese, le linee di governo e la sua organizzazione negli anni dal dopoguerra alla morte di Moro hanno in qualche misura condizionato un vero confronto politico con conseguenze che sono evidenti ancora oggi.
"Il sondaggio registra quel che la gente pensa quando non pensa", sostiene Fishkin, noto politologo americano, ed è necessario invertire questa tendenza. Per questo Fishkin ha elaborato il metodo del "deliberative polling" (sondaggio deliberativo) che consente di ottenere opinioni più ponderate. L'idea di Fishkin, sostiene Giuliano Amato che firma l'introduzione, è quella di "compiere il passaggio da un'opinione grezza ad una informata e consapevole" dato che fino ad oggi i sondaggi sono stati una "raccolta di pareri fatta su un'informazione inesistente".
La storia di Fedra ha una cadenza universale, nelle letterature di ogni tempo. Euripide la porta in scena declinandola al maschile e subordinando la passione di Fedra all'onore di Ippolito e di Teseo. Ma, da Seneca a d'Annunzio, l'eros proibito e tuttavia ineluttabile diventa il polo di attrazione intorno a cui si giocano sentimenti estremi. Attraverso un gioco sottile di allusioni, contaminazioni e trasposizioni drammaturgiche, ogni rivisitazione tende ad approfondire gli oscuri meandri di quell'inconscio di cui Euripide aveva scoperto le tracce, offrendo ai posteri il filo per penetrarne i segreti abissali.
Quando culture filosofiche d'Occidente hanno incontrato pensieri d'Oriente, hanno assunto, in generale, due diversi atteggiamenti: o uno sguardo troppo distaccato, interessato solo a rivendicare le proprie superiorità; oppure uno sguardo troppo innamorato, interessato soprattutto ad esaltare le superiorità altrui. In "East & West" non si prende a modello nessuno di questi atteggiamenti, consapevoli che entrambi possono condurre alla distruzione di identità: quello "eurocentrico" rischiando di imporre nuove forme di colonialismo alle culture d'Oriente, quello "esotico" condannando senza riserve le culture dell'Occidente moderno.
Gogol' si reca a Roma ben nove volte durante la sua vita, in cerca di pace e di ispirazione, soggiornandovi a lungo tra il 1837 e il 1847, esponente più illustre di quella colonia russo-romana che nella prima metà dell'800 produce una vivace riflessione sulla Russia e l'Occidente, in una osmosi profonda con l'ambiente cosmopolita di Roma. Questa edizione del racconto "Roma" vuole mettere a fuoco proprio il Gogol' "romano" e "italiano", spesso trascurato e sottovalutato dalla critica. Il racconto è l'omaggio che lo scrittore russo tributa alla Roma del suo tempo e ci restituisce, con una precisione rara, una città scomparsa per sempre, ricca di elementi pittoreschi.
"Ricordare e commemorare le vittime del nazismo e del fascismo è un'azione oggi socialmente condivisa e spesso gratificante; fare in modo che questa memoria ci stimoli a occuparci delle ingiustizie quotidiane perpetrate intorno a noi è invece assai difficile. Elisa Springer, dal giorno in cui ha deciso di uscire con il suo racconto di ebrea vittima della persecuzione razziale, non ha mai smesso di parlare a folle di giovani, di uomini e donne per instillare in loro il coraggio di essere i "fiori" nuovi nel terribile deserto della violenza e della sopraffazione, la "voce" che chiede giustizia per quei tanti innocenti che ancora nascono solo per morire." (Frediano Sessi)
Fin dal 1932, quando era un giovane appassionato comunista e lavorava per l'ambasciata sovietica in veste di traduttore, Conforto ha spiato per conto del KGB. L'ha fatto fino al 1979. E forse sarebbe andato avanti ancora senza un clamoroso incidente di percorso: nel maggio di quell'anno, a casa di sua figlia Giuliana, la polizia trovò nascosti i brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda, in fuga dopo l'omicidio Moro. Ma la vicenda è più sfuggente di quanto appaia a prima vista: Conforto fu arrestato una prima volta dalla polizia fascista nel 1933, tenuto in isolamento per mesi e per salvarsi presentò un'umiliante supplica a Mussolini. Da quel momento la vita sembra trasformarsi radicalmente: ha rapporti con l'Ovra e con gli agenti di Mosca.