Gennaio 2004. Joseph Ratzinger e Jürgen Habermas si incontrano a Monaco presso la Katholische Akademie in Bayern per rispondere alla domanda: "La democrazia liberale ha bisogno di premesse religiose?" Ne nasce un dialogo nel quale il Cardinale e il Filosofo fanno l'uno all'altro concessioni sorprendenti.
Attraverso il contributo di circa 25 studiosi italiani e stranieri, il volume offre agli specialisti del settore una riflessione sulla pittura italiana dell'Ottocento, su basi metodologicamente nuove e organizzate secondo nodi tematici. Dal mercato dell'arte e dai suoi aspetti organizzativi al mecenatismo toscano, alla committenza privata, alle prime esposizioni d'arte; dalla differenziazione specifica di generi e funzioni alla pittura di storia, al quadro di soggetto religioso, alla pittura di genere, all'interazione tra restauro, copia e falsificazione; alla bibliografia finale articolata e sistematica.
Gli piaceva il calcio. Per questo, quando a sei anni ha lasciato il suo villaggio nel deserto, Alì era contento: perché il deserto è pieno di sabbia e nella sabbia il pallone non rimbalza. Se non è diventato un campione come Baggio è perché nella vita le circostanze contano più dei sogni di un bambino. Però ha visto il mondo e se lo porta dietro sotto forma di un mappamondo che di notte gli serve da abat-jour. Durante il suo viaggio ha chiesto l'elemosina per conto di un cugino che aspirava a diventare 'guerriero dell'Islam', ha lavorato in un circo, ha fatto il pizzaiolo in una città irta di grattacieli. Come a ogni essere umano, tutto gli accade per la prima volta, e Ali lo affronta con candore e coraggio.
Carlo Mazzantini è nato a Roma nel 1925. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si unisce ai superstiti di un battaglione di Camicie nere e combatte sui monti della Valsesia e della Val d'Ossola dove conoscerà gli orrori, le lacerazioni e le contraddizioni della guerra civile. Catturato rischia la fucilazione ma è poi liberato. Ha vissuto a lungo all'estero insegnando nel liceo di Tangeri e all'università irlandese di Galway. In questo libro Mazzantini torna ai giorni della sua resa, ne evoca il clima drammatico e violento e ricorda i motivi di una scelta sbagliata opponendoli al calcolo e all'opportunismo di chi invece prese la strada giusta.
In un libro dedicato alla rappresentazione la quasi totale assenza di riflessioni sulla prospettiva può apparire strana. Ma la maggior parte delle rappresentazioni grafiche non utilizzano la prospettiva, bensì il disegno frontale e obliquo: vale a dire le proiezioni parallele. Del resto l'Antichità ha raramente fatto uso degli scorci prospettici, anche per una scelta di chiarezza, semplicità e misurabilità. Dopo la straordinaria produzione illusionistica greco-romana - che dura meno di cinque secoli - per mille anni il mondo mediterraneo e quello cinese continuano a utilizzare solo la proiezione parallela, la cui trascrizione grafica è qui definita disegno obliquo.
Il Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa, enunciando il principio della democrazia partecipativa insieme con quello della democrazia rappresentativa, costituisce un riconoscimento e allo stesso tempo un incentivo per l'impegno profuso dalle formazioni di società civile nel tessere una fitta rete di "piattaforme" e coordinamenti allo scopo di agire in corretto rapporto di scala con l'ordine di grandezza delle istituzioni e dei processi decisionali europei. Il volume indaga su questa realtà che rappresenta un potente fattore di integrazione "dal basso" e, al contempo, di legittimazione democratica del sistema comunitario europeo.
Due ricercatori d'oggi, un professore e un giornalista, diventati amici in seguito a un incontro drammatico a Roma, decidono di perlustrare luoghi e tempi del libro scritto dall'evangelista Giovanni sulle rivelazioni avute nell'isola di Patmos venti secoli fa. È la storia di due uomini del Duemila su un sentiero sacro e buio, abbagliante e tortuoso, che li porta da Roma a Gerusalemme, alla ricerca di San Giovanni e delle sue pagine. Scopriamo così l'attualità di questo libro e della sua forma linguistica, dove le parole diventano persone e in cui passato e futuro si uniscono sempre al presente. Ciò fa dell'Apocalisse la fiaba più fantastica e autentica che conclude il Nuovo Testamento e con cui la religione cristiana racconta se stessa.
"Radicate nel fondo della mente sono le metafore della brezza e dell'alone luminoso; già sulle pareti delle caverne appaiono esseri divini cinti d'un'aureola, sia nella pittura indù che nella cinese alle creature soprannaturali fluttuano la veste e la chioma e un alone le avvolge. Nella pittura sacra dell'Occidente si perpetuano il vortice di vento, l'aureola a corona del capo o la mandorla attorno al corpo intero. In tutti i tempi e luoghi avanzano in un turbine i figli del Sole e il loro padre celeste li irraggia. Al Cristo sul Tabor splendette la faccia come un sole e i suoi vestiti abbagliarono come neve" (Elémire Zolla).
Al "Sogno di Scipione" Cicerone ha affidato la sua utopia di un aldilà di giustizia e di perfezione intellettuale, di un mondo ultraterreno che costituisse anche un riscatto dalla corruzione affaristica e dalla degenerazione politica in corso a Roma. Nell'aldilà di Cicerone confluiscono suggestioni diverse, platoniche, pitagoriche, stoiche, e proprio questo spessore filosofico ha consentito la salvezza del Sogno, sopravvissuto al naufragio del "De republica" di cui costituiva la parte conclusiva. Da Macrobio al nostro secolo, il Sogno è stato studiato insieme come escatologia filosofica e come capolavoro di stile, il più bel brano della prosa latina.
Secoli di storia hanno depositato nel nostro paese una serie straordinaria di testimonianze della presenza ebraica. Monumenti, musei, sinagoghe, interi quartieri urbani, manufatti preziosi, arredi, testi antichi sono sopravvissuti a devastazioni, dispersioni e trafugamenti, e costituiscono un eccezionale patrimonio verso il quale sempre più viva è l'attenzione di visitatori e turisti. Dal Piemonte al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia, dall'Emilia alla Toscana al Lazio, dalle Marche alla Campania alla Puglia fino alla Sicilia non c'è regione d'Italia che non conservi tracce di una presenza che dura da duemila anni. Questa guida è attenta all'arte, alla cultura e alla storia, ma anche al costume, alle tradizioni, alla gastronomia, città per città.