Due storie narrate a capitoli alterni che mai s'intersecano: quella di due amanti che fuggono dalla società per chiudersi nel loro rapporto esclusivo e che nel tentativo d'interrompere una gravidanza finiscono con l'autodistruggersi; e quella del detenuto che durante la grande inondazione del Mississippi viene mandato in cerca di una partoriente aggrappata a un albero semisommerso, la trova, fa nascere il bambino, porta entrambi in salvo e poi rientra nella monastica società del penitenziario.
Nell'anno scolastico 1933-34 a Simone Weil fu assegnata la cattedra di filosofia presso il Lycée de Jeunes Filles di Roanne. Ed è proprio dall'incontro tra questa docente e un'alunna prodigiosa, Anne Guérithault e dagli appunti che questa prendeva, che nascono le Lezioni di filosofia. Suddivise in tre ampie sezioni, le lezioni disegnano un originale percorso teoretico, ricco di osservazioni critiche e di riflessioni metodologiche.
Fra i lettori di Hillman si sentono spesso ricordare due scritti: il saggio sul tradimento e Senex e puer. Di fatto sarebbe difficile trovare una migliore via d'accesso al pensiero di Hillman. Nel primo caso perché in poche pagine egli ci offre un'analisi esemplare di una di quelle realtà condannate e deprecate che solo lo scandaglio psicologico riesce a illuminare dietro le grevi cortine della morale. Nel secondo perché la caratterizzazione del puer aeternus e quella parallela del senex hanno una tale precisione e capacità individuante da offrirsi come ausilio immediato per riconoscere nella nostra psiche i tratti dell'eterna fanciullezza e della saturnina vecchiaia.
In una notte di mezza estate si intersecano, come in una féerie, due storie di seduzione, separate da più di duecento anni e oscillanti vertiginosamente fra l'inebriante e l'esilarante.
Che cosa ci farà mai in un paesino della Vandea che a metà gennaio sembra fatto di acqua e di fango, quell'essere livido e odioso che tutti al Quai des Orfèvres hanno sempre chiamato l'ispettore Cadavre? La questione intriga il commissario Maigret, arrivato lì in veste privata per dare una mano al cognato di un giudice che rischia l'imputazione di omicidio.
In questo secondo volume delle Dionisiache vediamo Dioniso e la sua tripudiante schiera di eroi umani ed esseri semidivini partire alla conquista dell'India, nucleo centrale del poema. L'esuberante inventiva di Nonno alterna al racconto di battaglie prodigiose una caleidoscopica serie di intermezzi. L'introduzione di Dario Del Corno informa sulla problematica identità dell'autore, sulle tendenze della sua epoca, e sulla sua opera "cristiana", la Parafrasi del Vangelo di San Giovanni, e percorre in una sinossi espositiva e critica i dodici Canti compresi nel volume.
All'epistolario - una delle rare scritture femminili di quell'eta', unico carteggio medievale tra due donne - segue la Visione dello Specchio, singolare racconto di un sogno di Santa Chiara.
Con iniziatica maestria Jung seppe disseminare di verità preziose le sue numerose interviste, rilasciate nel corso di vari decenni, mentre apparentemente si piegava alle esigenze della divulgazione. Oggi tali interviste si leggono come un sottile controcanto alla sua opera.
Per Naipaul, nato a Trinidad da famiglia indiana, l'India è una ferita profonda, mai rimarginata, un luogo che rimescola tutto il suo essere. E nessuno dei vari libri che all'India ha dedicato lo testimonia come questo, vero itinerario nella caligine dove le sensazioni, gli incontri, le riflessioni si mescolano in un amalgama di cui Naipaul sembra possedere il segreto. E' un viaggio dolorante, ma qui, come ha scritto John Wain, "la sofferenza è diventata creativa invece che ottundente".