
Questo libro è il percorso di una vita. Nato da un profondo rispetto della natura, del suo equilibrio e della sua grazia, rievoca grandi avvenimenti della Storia e piccole vicende personali, in un flusso scandito dall'alternarsi delle stagioni. Nella memoria dell'autore ogni cosa ha lo stesso spazio, la stessa dignità; ogni frammento trova la giusta collocazione all'interno di un quadro che Rigoni Stern, "uomo di montagna", dipinge dei colori più vivi. Accanto alla campagna di Russia e alla drammatica esperienza del Lager riemergono così episodi apparentemente marginali, che tuttavia danno il senso di una vita: dai suoi giochi di ragazzo alle prime battute di caccia, da una visita alla Reggia di Versailles al "bel gallo" regalato all'amico Vittorini, che però, a mangiarlo, si rivela "selvatico e coriaceo"... E poi ancora antichi riti e vecchie tradizioni, uomini e affetti di altre epoche, alberi e animali destinati ad annunciare il nuovo clima e la nuova stagione, luoghi e paesaggi forse dimenticati ma sempre carichi di storia e di ricordi: su tutto lo sguardo, a volte divertito a volte malinconico, dell'autore, testimone del suo tempo e di un passato che continua a riaffiorare.
Il libro-culto che ha cambiato la vita di milioni di donne. Attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.
In questo saggio Neale Donald Walsch instaura un dialogo apparentemente impossibile fra Dio e l'uomo, un "incontro" toccante, sincero e venato di un sottile umorismo, che non elude i temi cruciali su cui né la ragione né la fede hanno ancora dato una risposta definitiva. Chi siamo? Esiste un aldilà? Perché c'è il dolore? Un libro per tutti coloro che si sono impegnati nella ricerca della verità con cuore sincero, spinti da un anelito dell'anima e con una mentalità aperta; un libro che potrebbe essere definito "l'ultima parola di Dio sulle cose".
Fratelli d'Italia... ma sarà poi vero? Perché, festeggiati i centocin-quant'anni dall'Unità d'Italia, il conflitto fra Nord e Sud pare aver superato il livello di guardia. Per Pino Aprile, pugliese doc, la storia di oggi è ancora quella di ieri. Ripercorrendo gli eventi di quella che per alcuni fu conquista, per altri liberazione, l'autore porta alla luce una serie di fatti, volutamente rimossi nella retorica dell'unificazione, che aprono una nuova, sconvolgente finestra sulla facciata del trionfalismo nazionalistico.
"Mai ho viaggiato a Sud come in questi ultimi due, tre anni, e ogni volta mi sorprendo a fare il conto di quanto non ne so e di quanto si possa percepire, di intenso, profondo, senza riuscire a cogliere appieno il senso dell'insieme. Ho pensato che fosse più corretto raccontare le tappe del mio viaggio, senza ricorrere ad artifici che le facessero diventare parte di una narrazione unica. Ma questo paesaggio narrativo comunque parla, e sapere di noi, chiunque noi siamo, ovunque siamo, è opera collettiva. Questo libro è il mio mattone (termine disgraziatissimo per un libro) per il muro della casa che si costruisce insieme. Il Sud non ha voce, o voci piccole e sparse, ed è possibile che gli stessi protagonisti non percepiscano quanto siano parte di un tutto, forse decisivo. Mentre tutti guardano al Nord, ricco e potente, alle loro spalle, al Sud, credo stia nascendo l'Italia di domani. Un'Italia migliore." Cosa succede dove sembra che non stia succedendo nulla? Nelle regioni più dimenticate, come la Calabria che pare esistere soltanto per la criminalità e la 'ndrangheta? Invece, forse, è proprio lì che si prepara il futuro. Un viaggio a tappe nel Sud, dove ogni esperienza parla per sé e di sé ma, tutte insieme, riescono a disegnare un paesaggio narrativo intenso e unico.
Nel 1990, agenti federali fanno irruzione in un'azienda di giochi americana portando via tutti i computer, alcuni dei quali mai più restituiti, anche quando le accuse che avevano portato al blitz decadono. Tra i giochi sequestrati, ce n'è uno di carte, "Illuminati". Che la vera ragione del sequestro siano le carte, che riportano immagini molto simili ad altre diventate poi notissime dell'esplosione delle Twin Towers, dell'aereo schiantato sul Pentagono o del maremoto di Fukushima, nessuno lo dice ufficialmente, ma, alla luce di quanto avvenuto nel 2001 e nel 2011, pare molto probabile. E può esserci un collegamento tra questo episodio e gli esclusivi incontri del Bohemian Club, che riunisce nomi come Rockefeller, Kissinger e molti presidenti americani, o del Gruppo Bilderberg, a cui fa capo il gotha della finanza e della politica europea e mondiale? Che esista un ristretto gruppo di persone talmente potenti da infiltrarsi in ogni ambito della vita sociale e politica mondiale e di influenzare ogni decisione che ci riguardi è ormai più che un sospetto per molti. Quello che non tutti sanno è che queste persone, note o sconosciute, farebbero parte di una società segreta di storiche origini, quella degli Illuminati. Verità? Menzogna? Esistono prove della loro esistenza? Adam Kadmon, il personaggio misterioso che raccoglie milioni di contatti sul web, di coincidenze - prove, forse? - ne presenta a centinaia.
Il volume fornisce una disamina della diffusione dell'italiano L2 nell'Africa sub-sahariana francofona, una realtà diffusamente plurilingue. Oltre al confronto descrittivo dei modelli di plurilinguismo europeo e africano, viene proposta anche un'analisi delle sfaccettature della localizzazione e della contestualizzazione dei materiali per l'insegnamento delle lingue straniere. Il volume si rivolge ai docenti di italiano in Africa, nonché a tutti gli insegnanti di italiano che operano in situazioni che richiedono spiccate abilità di contestualizzazione e di umanizzazione del processo didattico e dei materiali ivi attinenti. Anche gli editori e gli autori di materiali per l'insegnamento dell'italiano L2 vi troveranno nuovi spunti per una maggiore contestualizzazione della strumentista didattica.
I sistemi di valutazione e misurazione della performance professionale vengono presentati come un fatto ovvio e naturale, in realtà segnano una svolta nel modo di vivere il lavoro e i rapporti sociali: l'irresistibile ascesa della meritocrazia. Vidaillet svela il senso profondo di questa trasformazione illuminando la zona d'ombra di solito trascurata dagli studi sulla valutazione: il nostro desiderio di essere giudicati e, quindi, la nostra personale responsabilità nella legittimazione dei dispositivi di valutazione, perfino i più irragionevoli e disfunzionali. La meritocrazia intercetta il nostro bisogno di riconoscimento, ci dà la sensazione di essere artefici del nostro destino e interpreta ogni conflitto come una semplice competizione tra individui. Ma la valutazione si rivela una trappola: lascia insoddisfatti i bisogni a cui pretende di fornire una risposta, alimentandoli incessantemente e intrappolandoci in un circolo vizioso dal quale è difficile liberarsi. Questo saggio offre gli strumenti per opporsi alle logiche seduttive ma perverse della valutazione, ne svela le fondamenta piscologiche e al tempo stesso prospetta una nuova consapevolezza dei nostri rapporti sociali.