
Con la magnifica levità che contraddistingue la sua scrittura, Luciano Grigoletto affronta il tema magmatico dell'essere genitori, dalla decisione di avere un figlio fino all'adolescenza dello stesso. Un viaggio intenso in cui le situazioni, proposte attraverso dialoghi familiari, mettono sul tappeto le più diffuse "trappole" educative: il narcisismo ("se non sarà come o meglio di me, avrò fallito come genitore"), le difficoltà di dialogo e di comprensione, i figli problematici. Non un manuale di pedagogia, ma un libro piacevole e filosofico che, attraverso le piccole e grandi difficoltà del crescere un figlio, ci racconta chi siamo come genitori e come persone.
La conoscete la storiella dell'ubriaco che cercava le chiavi di casa alla luce di un lampione? Un passante curioso gli chiese come mai le stesse cercando proprio lì, dove evidentemente non erano. La risposta era ovvia: almeno qui c'è luce, spiegò l'ubriaco. Forse anche noi cerchiamo la felicità nei posti sbagliati? Tracciare una mappa che indichi possibili rotte di questa ricerca è l'ambizione di questo manuale. Certo, occorre lasciarsi alle spalle l'ingannevole sicurezza del lampione, ma poi? Negli ultimi anni il disagio e la fatica di vivere non sono più un fenomeno di nicchia, un lusso che riguarda principalmente persone strane e non altrimenti affaccendate, ma coinvolge soggetti a volte insospettabili: potrebbe addirittura riguardare te. L'autore ci propone un percorso per cui l'unica certezza da cui partire è che l'apatia dell'analfabetismo emotivo non è la soluzione. Possiamo anche vagare da soli nel nostro viaggio alla ricerca della felicità che ci compete ma, prima o poi, ci accorgeremo che saper incontrare qualcuno e qualcosa è un sapere necessario. Resta una convinzione che è quasi una certezza: è soltanto imparando ad ascoltare gli altri e a farci ascoltare, senza la presunzione e l'arroganza di chi conosce già la verità, che possiamo crescere, che possiamo cambiare. Il cambiamento è possibile e forse necessario, non esiste una parte di noi e del mondo che sia fissa e permanente, ma a volte una carta geografica e una bussola sono strumenti utili per decidere dove vogliamo andare.
Questa opera biografica di Massimo Grillandi, basata su documenti in parte inediti, e leggibile come un romanzo, restituisce integra e viva la figura di Rasputin (1871-1916), personaggio di struttura shakespeariana. Il racconto di Grillandi ripercorre tutte le tappe dell'"ascesa e caduta" del quasi mitico monaco e seduttore. Protagonista di una lunga esperienza di violenza e misticismo, Rasputin fu testimone connivente dello sfacelo dell'autocrazia zarista, ma fu anche un inconsapevole e sincero libertario, un pacifista convinto.
Nel Novecento la democrazia alterna successi e fallimenti: il periodo tra le due guerre sembra preludere alla sua crisi definitiva; la fine della Seconda guerra mondiale ne segna la rinascita; la conclusione della Guerra Fredda sospinge poi la forma democratica verso nuovi e imprevisti successi, con una diffusione che va ben al di là dell'area occidentale, dove è nata. Infatti, mentre nelle democrazie di lungo corso si moltiplicano i segnali di insoddisfazione, in molte altre regioni del mondo la democrazia non perde colpi e viene imitata in molti modi. Dagli anni Settanta a oggi, un processo più o meno intenso di democratizzazione ha investito quasi la metà degli Stati, dall'Europa meridionale e orientale all'America latina, all'Asia e all'Africa. In molti paesi le trasformazioni politiche portano alla nascita di democrazie consolidate, ma in altri il processo si interrompe, subisce battute d'arresto e anche vere e proprie inversioni di tendenza. Perché alcuni Stati si democratizzano prima e altri più tardi? E perché le cause e i percorsi che portano alla democrazia risultano così diversi? È possibile, infine, esportare la democrazia? Sono solo alcuni degli interrogativi posti da Grilli di Cortona di fronte alla diffusione globale del "governo del popolo".
Sempre più soggetta alle pressioni del mercato e alle dinamiche dell'industria culturale, negli ultimi anni l'editoria per ragazzi si è notevolmente trasformata. L'iperproduzione di libri, presenti nelle librerie per pochi mesi e poi sostituiti, è diventata la sua caratteristica più evidente, in un processo che non consente né ai lettori né ai critici di soffermarsi su ciò che accade di veramente interessante, al di là del frastuono delle novità. Il volume offre un punto di riferimento utile a chi voglia ragionare - anche sulla base di un confronto con i classici e le loro caratteristiche - sui criteri per giudicare i libri per l'infanzia e l'adolescenza e per selezionare, tra le nuove proposte, quelle che sarebbe importante conoscere
La cronogenetica è stata elaborata nel 2001 dai coniugi Mario e Domenica Grilli. Si tratta di una disciplina che aiuta a risolvere i conflitti familiari e gerarchici, con ricadute positive su ogni aspetto della vita: emozionale, lavorativo, di studio e soprattutto aziendale. Molte delle paure e degli errori che sperimentiamo nascono dal fatto che non viviamo una vita nostra, ma siamo costretti a ripetere esperienze che si sono già verificate nel nostro albero generazionale, sebbene poi siano state dimenticate. Se il Vecchio Testamento imposta la legge generazionale sul concetto di colpa: "I padri hanno mangiato l'uva acerba e i figli sono nati con i denti allegati", la cronogenetica ci assicura: "Sei destinato a ripetere solo quello che hai dimenticato!". L'inconscio non può permettere di perdere il valore dell'esperienza, per questo non accetterà mai l'omertà come soluzione. Il percorso cronogenetico è l'occasione per far pace con i genitori, ma soprattutto per liberare i figli dalle conseguenze pesanti di ciò che è stato taciuto per vergogna, per paura o per eccessiva protezione.
LORO NON
SI ARRENDERANNO MAI.
NOI NEMMENO.
La rivoluzione del MoVimento Cinque Stelle
per restituire la politica italiana ai cittadini.
“Fuori tutti. In quindici anni avete riportato il Paese al dopoguerra.” Sono in milioni, in Italia, a pensarla così su chi oggi governa la nazione. E in milioni ad avere priorità politiche ben diverse da quelle che dominano i dibattiti nello stagno di Montecitorio. Avere un Parlamento pulito, senza condannati in primo e secondo grado, nipoti, ballerine, mogli, avvocati e lacchè. Smettere di vedersi propinare leggi ad personam, o quando va bene ad castam. Non ritrovarsi con 30.000 euro di debito a testa grazie al genio dei ministri dell’Economia Creativa. Sapere oggi se il tuo impiego precario ci sarà, non dico tra un anno, ma almeno domani. E poi le quisquilie: crescere un fi glio a Milano senza avvelenarlo; comprare una bistecca a Viterbo senza farla venire da Buenos Aires; riscaldare casa senza dover fare un altro mutuo per pagare la bolletta. E lavorare per vivere, non il contrario. Banalità. I problemi di tutti. Non però dei nostri dipendenti, eletti dai partiti e non da noi, che in teoria paghiamo perché facciano i nostri interessi. In teoria. In questo libro si distilla una fulminante, amara, satirica, appassionata disamina di tante vergogne che gli italiani continuano a inghiottire (tante, perché tutte è impossibile). Ma la denuncia non basta più: occorre un programma per uscire dal tunnel della cattiva politica. Grillo, con il suo MoVimento Cinque Stelle, ce l’ha, ed è un programma nato dal basso dei bisogni reali. Proposte per un’economia più equa, per un traffi co più sensato, per un’istruzione di qualità e un progresso reale, sostenibile, a misura della persona e del territorio. Pagine rivoluzionarie per riportare fi nalmente la concretezza e l’onestà al potere.
"Nel 1987 quasi l'80 per cento degli italiani ha votato contro il nucleare. Più di vent'anni dopo, quando ancora stiamo pagando i costi e le conseguenze delle vecchie centrali, i dipendenti che manteniamo al Parlamento hanno deciso contro il nostro parere di tornare all'energia atomica. Eppure la tragedia di Fukushima dimostra da sola a quali catastrofi si va incontro, anche in Giappone: figurarsi in un Paese come il nostro a rischio sismico, ad alta densità di popolazione e ad ancora più alta densità di furbetti e speculatori. La passata stagione nucleare italiana avrebbe dovuto insegnarci qualcosa, dal costante malfunzionamento della centrale di Caorso al disastro sfiorato a Sessa Aurunca, fino al problema dei rifiuti tossici che stanno contaminando le falde del Piemonte. E invece no: politici e imprenditori vogliono riprovarci sulla nostra pelle - e così si improvvisano esperti e ci propinano le solite balle nucleari sulla sicurezza dei nuovi reattori (così nuovi che non potranno essere costruiti prima del 2030), sull'indipendenza dal petrolio (e la dipendenza dall'uranio dove la mettiamo?), sulla riduzione di emissioni di anidride carbonica (da compensare con scorie altamente radioattive che nessuno Stato sa come smaltire) e sul risparmio in bolletta (ma solo se lo smantellamento delle centrali e lo stoccaggio dei rifiuti diventano un onere extra a carico dei cittadini). Eppure una possibilità diversa esiste: il ricorso alle fonti alternative." (Beppe Grillo)
In un Paese come l'Italia basta l'onestà per diventare martiri. Lo sanno i magistrati e gli investigatori che si battono contro la criminalità organizzata (come Scopelliti, Cassarà, Livatino), i giornalisti che non si limitano a riportare notizie d'agenzia ma indagano (come Impastato, Cutuli, Arrigoni), ma anche gli uomini delle scorte, i testimoni scomodi e moltissimi altri che hanno avuto la sola colpa di non voltarsi dall'altra parte. Sono morti a centinaia per proteggere lo Stato, la libertà di stampa, il significato della giustizia, i nostri diritti: un fiume di sangue su cui si regge la Repubblica. Le loro storie ci parlano di uomini e donne comuni, con una famiglia e una quotidianità uguali alle nostre, che non hanno esitato a rinunciarvi in nome della coerenza, del rispetto per il proprio lavoro e dell'amore per il proprio Paese. "Santi laici" si impegna a raccogliere l'eredità di queste vite, di queste storie di passione civile, a cui ogni anno il blog di Beppe Grillo dedica un calendario. Questo è un libro maggiore della somma dei racconti che lo compongono, più grande delle singole esperienze: è un compendio della nostra memoria collettiva, o di quello che dovrebbe essere. Perché l'elenco di omicidi ripercorre la nostra storia recente, dagli anni di piombo alle guerre di mafia, dalla stagione delle stragi agli attentati impuniti degli ultimi anni. E perché i Santi laici sono esempi pericolosi che il sistema si affretta a dimenticare.