
All'inizio degli anni '90 l'Italia è attraversata dalla scossa che andrà sotto il nome di Tangentopoli. Un brutto nome per una brutta storia. Che riguarderà da vicino la città di Milano e ugualmente da vicino il mondo della comunicazione. Campagne pubblicitarie e professionisti noti vengono messi sotto accusa, coinvolti da elementi emersi a carico di politici e ministri. Nello stesso periodo, significativamente tra il 1991 e il 1992, il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, attraverso lo strumento delle lettere pastorali e in altre occasioni di riflessione pubblica, affronta in modo meno congiunturale e più mirato al rapporto tra persone e valori le questioni della comunicazione e dei mass media. Dedicherà due testi ("Effatà" nel 1991 e "Il lembo del mantello" nel 1992) a queste problematiche. A lui si rivolgono quindi i pubblicitari italiani raccolti nella Associazione Tecnici Pubblicitari per aprire nella sede di Assolombarda a Milano una conferenza dedicata al rapporto tra etica e comunicazione per segnalare spunti critici e autocritici alla realtà professionale e alla società. Martini accetta di aprire quei lavori, affiancato da un rappresentante laico delle istituzioni che da alcuni anni svolgeva, come direttore generale dell'informazione a Palazzo Chigi, un riconosciuto lavoro di professionalizzazione e modernizzazione nel settore pubblico, Stefano Rolando.
Per la prima volta vengono riuniti in un solo volume i grandi capolavori di Gustaw Herling, commentati da Krystyna Jaworska e introdotti da un saggio di Wlodzimierz Bolecki. La Cronologia è a cura di Marta Herling, figlia dell'autore. Apre il volume uno scritto di Goffrefo Fofi dedicato alla figura di Herling in Italia. I testi sono raggruppati in tre sezioni che rappresentano i momenti fondamentali della sua scrittura: Un mondo a parte, libro che lo consacrò grazie all'appoggio di scrittori come Bertrand Russell, Albert Camus e Ignazio Silone; il Diario scritto di notte, monumentale Zibaldone di scritti di vario genere arricchito per l'occasione da un'ampia celta di brani fino a oggi inediti in italiano; infine, i racconti non inclusi nel Diario, editi o inediti, disposti in ordine cronologico.
Il volume raccoglie una settantina di testi di Bobbio definibili - per occasione, contenuto e stile - come "scritti d'impegno civile": quelli cioè in cui con maggior nettezza emerge il problematico rapporto tra l'etica e la politica. Frutto di una selezione estrema, i testi sono raggruppati in tre grandi sezioni: "Compagni e maestri", "Valori politici e dilemmi etici", "Le forme della politica". All'interno di esse gli scritti si dispongono secondo uno schema binario, per coppie antifrastiche o contigue, secondo un caratteristico modo di procedere del pensiero di Bobbio: cultura e politica, libertà ed eguaglianza, democrazia e dittatura, pace e guerra, socialismo e comunismo, destra e sinistra. Saggio introduttivo di Marco Revelli.
Il volume raccoglie una settantina di testi di Norberto Bobbio - filosofo, storico, politologo, grande maître à penser del Novecento - definibili (per occasione, contenuto e stile) come "scritti d'impegno civile": quelli cioè in cui con maggior nettezza emerge il problematico rapporto tra l'etica e la politica. Frutto di una selezione estrema, i testi si dispongono secondo uno schema binario, per coppie dilemmatiche o contigue, secondo un caratteristico modo di procedere del suo pensiero. La scelta dei testi e la ricca curatela sono firmate da Marco Revelli, noto storico, sociologo, professore "antiaccademico" e saggista.
a partire dalle vicende attuali, l autore tocca i nodi del rapporto tra etica e politica; non e`in gioco soltanto la moralita personale dei politici, ma il progetto politico stesso e con esso la centralita della persona umana. Il tema dei rapporti tra etica e politica si e`fatto incandescente nel momento in cui la magistratura, con l'appoggio d ei mass media e dell'opinione pubblica, ha messo a nudo gli intrecci tra politica e fenomeni imperanti di corruzione nella pubblica amministrazione, nell'economia, nella finanza. Sono emersi financo legami tra politici di rilievo e criminalita organizzata. A partire da queste vicende l'arrupe toc ca i nodi del rapporto tra etica e politica; non e`in gioco soltanto, come sembrerebbe a prima vista, la moralita personale dei politici, ma il progetto politico stesso e con esso la centralita della persona umana. Tre linee di rifl essione si intrecciano e si illuminano a vicenda. Gli eventi attuali della politica italiana e dei suoi attori, le soluzione proposte nel corso della storia al nodo dei rapporti tra etica e politica, la dignita della persona umana quale metro e canone della politica. Si tratta della dignita di tutti e singoli i cittadini: il rispetto di essa esige che la politica garantisca a tutti i diritti di liberta, i quali diventano effettivi solo quando sono coniugati indissolubilmente con i diritti sociali e con i diritti delle minoranze. Dalla riflessione si passa alla valutazione delle proposte politiche sul tappeto, perche`esse rispondano alla centralita della persona umana, di ogni uomo/donna, soprattutto degli emarginati.
Viviamo, oggi, una babele di linguaggi, creata dalle tecnologie sempre più sofisticate: linguaggi utili, certamente, ma inadatti all'articolazione del pensiero. Siamo sommersi da continue informazioni, sondaggi, notizie false o manipolate. Di fronte a tutto questo, si fa urgente l'esigenza di una corretta informazione e dei valori etici che devono guidarla. È ciò che abbiamo tentato di fare in questa lunga conversazione, convinti che solo attraverso una comunicazione che si fa dialogo e una informazione fondata, chiara e a tutti accessibile sia possibile capirci e convivere. Prefazione di Gianpiero Gamaleri. Appendice di Franco Ferrarotti.
L'autoaccettazione come atto centrale dell'etica viene qui abbozzata dall'ideatore della terapia dell'imperfezione. Partendo dall'analisi della parabola del Figlio prodigo, l'autore descrive due caratteristiche dell'animo umano: lo sbaglio e la compassione verso chi ha sbagliato. Da una parte la parabola evidenzia la condizione fragile dell'uomo; dall'altra fa ricorso alla clemenza di fronte a questa stessa condizione. La parabola e il trionfo dell'umano (inteso come compassione) sull'umano (inteso come errore). In sintesi, l'etica del limite diventa etica per persone erranti", cioe orientamento e affermazione della propria umanita. "
La sensazione più diffusa, in questi giorni difficili, è di smarrimento: viviamo in balia di un consumismo sempre più sfrenato, della paura suscitata da una guerra vicina e assurda, di una crescente incertezza del futuro. Avvertiamo il naturale bisogno di trovare un punto fermo su cui poter fare affidamento, ma al contempo constatiamo come a vincere e prosperare, attorno a noi, sia non di rado l'immoralità. Perché quindi il bene dovrebbe essere preferito al male, se questo risulta più conveniente e piacevole? Aiutandoci a fare chiarezza nel nostro intimo, con questo libro coraggioso e controcorrente Vito Mancuso ingaggia prima un ideale corpo a corpo con il più radicale tra i suoi nemici filosofici, Nietzsche, e poi ci guida, per mezzo di insegnamenti concreti e attraverso la pratica quotidiana dell'agire morale, verso la risoluzione dei tormenti, dubbi e conflitti che attanagliano le coscienze. Perché è solo ritrovando un'etica condivisa, e rinnovando il legame che ci unisce in quanto esseri umani, che le nostre ferite potranno finalmente essere rimarginate. La posta in gioco è altissima: chiamati a invertire la rotta di questa «nave dei folli» in cui si è trasformata la società, dall'esito delle nostre scelte dipenderanno il futuro del pianeta e le sorti delle generazioni future.
Il libro affronta il tema dell'impresa da una prospettiva multidisciplinare. La filosofia e le scienze sociali si interrogano sul senso del lavoro imprenditoriale e sui caratteri che lo definiscono nelle società contemporanee. L'incontro tra etica, filosofia, economia e ricerca sociale origina nuove concettualizzazioni sul mondo delle imprese, delineando un orizzonte di riflessione su produzione, occupazione, mercato e azioni sociali, che apre a una prospettiva di umanesimo quale spazio relazionale e luogo di realizzazione personale. Per questa via, la crescita assume nuovi significati, in relazione alle sfide della lotta alle disuguaglianze e per la promozione di un autentico sviluppo umano.