
Di fronte alla questione "seminario sì, seminario minore no", questo libro cerca di presentare un quadro generale sui seminari minori italiani, intercettando le reazioni al calo delle vocazioni, in relazione con la cultura attuale, vagliando gli apporti della pedagogia e della riflessione teologica sulla vocazione. Il risultato porta ad avviare una serie di considerazioni che suggeriscono una riflessione ecclesiale seria e approfondita non solo sulla opportunità o meno di mantenere in vita il Minore, ma soprattutto per verificare la significatività pastorale di tale progetto. Il tutto passando attraverso una ricomposizione degli elementi teologici e pedagogici implicati nella difficile arte della formazione in età adolescenziale e giovanile.
Alcuni studiosi si interrogano su come la teologia debba mettersi in dialogo con le sfide della contemporaneità poste dalla biologia evoluzionista, sviluppatasi dalla ricerca di Charles Darwin. In gioco sono questioni di grande spessore antropologico, ma anche la stessa immagine del mondo che abitiamo e la possibilità di abitarlo nella luce della fede. Biologia, filosofia, etica, teologia sono solo le principali aree di analisi per disegnare un quadro ricco e complesso, denso di prospettive per la riflessione.
Contenuto
Riflessione dell’autore sulla necessità, oggi, per l’antropologia filosofica estesa a tutte le dimensioni dell’esperienza umana e al dialogo tra i popoli, di ripercorrere le tappe della scienza moderna, che ha diffuso una mentalità dominata dalle scienze naturali e non ha saputo riconoscere un posto adeguato al “senso umano” nella sua ricchezza di dimensioni, compresa quella culturale e religiosa. Alla filosofia il compito di integrazione dei saperi e di responsabilità per la società globale.
Autore
Gianluigi BRENA, gesuita, ha insegnato epistemologica e antropologia filosofica per lo più presso l’Istituto filosofico Aloisianum di Padova ed è segretario del Centro studi filosofici di Gallarate. Ha pubblicato tra l’altro "La struttura della percezione. Studio su Merleau-Ponty" (1969), "La teologia di Pannenberg. Cristianesimo e modernità" (1993), "Forme di verità. Introduzione all’epistemologia" (1995). Per Emp ha pubblicato: "Dialogo tra civiltà e secolarizzazione" (2012).
Chi e come ha scelto i libri che compongono la nostra Bibbia? Dovunque, da chiunque e in qualsiasi momento venissero letti i libri canonici, dovevano generare sempre lo stesso risultato: fede in Gesù Cristo e comunione ecclesiale, evitando localismi, particolarismi e tendenze settarie. La scelta cadde così su testi che fossero in grado di creare comunione e fede tra tutti i credenti in Cristo sparsi nell'Oikoumene (il mondo di allora). Il criterio fu la selezione di quei libri che fossero i più attendibili e rappresentativi dell'evento cristiano. Canone e cattolicità camminano dunque insieme e scandiscono i primi passi del sentire della Chiesa delle origini, che andava sempre più caratterizzandosi come universale. La Chiesa, stabilendo il Canone, fissava la sua stessa identità.
Oggetto del confronto è l'iniziazione cristiana in relazione alla sfida educativa che interpella le comunità ecclesiali insieme alle altre agenzie educative: le famiglie, anzitutto, ma anche il contesto scolastico, sociale, culturale.
Un saggio prezioso su sant'Ambrogio, una delle figure più luminose della storia della Chiesa, sulla quale non ha mai cessato di diffondere la luce della sua dottrina e il fascino vivo della sua spiritualità. Da governatore (consularis) di Milano, in maniera inattesa e singolare ne divenne il vescovo, lasciandovi un'impronta indelebile nella fede, nella liturgia e nella stessa civiltà. Diverse vie si possono percorrere per entrare nella conoscenza di sant'Ambrogio, l'autore ne privilegia una che, più d'ogni altra, conduce all'intelligenza del suo animo e della sua mente: quella del rapporto che egli intratteneva col «Signore Gesù», come egli amava dire, cioè la via tracciata dalle sue preghiere ardenti e appassionate a Colui che definiva, con immagine ardita e singolare: «seme di tutte le cose» (semen omnium). Un saggio di lettura e studio.
François-Xavier Nguyen Van Thuan (1928-2002), vescovo vietnamita creato cardinale da san Giovanni Paolo II, è uno straordinario testimone della pace e della speranza nella Chiesa del XX secolo. Vive personalmente i drammi della storia del Vietnam, che si riflettono nelle sue vicende familiari e culminano in un lungo periodo di reclusione e isolamento: tredici anni di deserto durante i quali scopre la possibilità di seminare l'amore nel momento presente, contagiando quanti gli sono affidati all'interno e all'esterno del carcere. Quest'antologia propone una selezione delle sue opere, che rievocano alcuni episodi della prigionia e ci tratteggiano un Dio sorprendente, completamente estraneo alle nostre logiche.
Il biblista Augusto Barbi, analizzando la sezione marciana «sulla strada» della croce (Mc 8,22-10,52), propone al lettore una via per intraprendere un cammino di maturità cristiana in piena libertà e responsabilità.
Il testo si propone come una sintetica teologia fondamentale, ma si presta anche ad essere utilizzato per una prima introduzione alla teologia, coprendo di fatto le due aree disciplinari, la fondamentale e l'introduzione. In una prospettiva teorica non apologetica si suggerisce un superamento della classica tripartizione di rivelazione, fede e testimonianza, nella quale abitualmente si articola il trattato, per ritrovare la loro unità nell'articolazione della triplice componente - teologica, antropologica ed ecclesiologica - del concetto cristiano di fede. In questo senso il titolo parla di "evento della fede" poiché si tratta di un evento che è di Dio proprio in quanto implica l'atto dell'uomo come determinante e produttivo della sua stessa evidenza.
Le donne sono un’enorme risorsa per la pastorale cattolica, ma in quale forma saranno presenti nell’immediato futuro all’interno della Chiesa? Il recente dialogo fra papa Francesco e le suore dell’Unione internazionale superiore generali (12 maggio 2016) ha portato all’attenzione di tutti il tema del diaconato femminile. Le due autrici affrontano il tema con linguaggio chiaro e accessibile al grande pubblico: partendo dalle fonti storiche che segnalano la presenza di donne diacono in diverse aree geografiche dalla Chiesa delle origini fino al VII secolo, arrivano ad analizzare lo status della questione ai nostri giorni.
Introduzione ragionata al pensiero ecclesiologico di Hervé Legrand, domenicano francese profondamente impegnato per l'ecumenismo, nel 1990 nominato dal suo ordine "maestro in teologia".
Il rinnovamento delle comunità parrocchiali è oggi un punto nevralgico, di fronte alla drastica diminuzione del numero dei sacerdoti e al calo del numero dei fedeli che partecipano all'eucaristia domenicale. L'autore, forte della sua esperienza di parroco, indica la direzione da prendere: la chiesa è per sua natura missionaria, così deve essere ogni parrocchia, una casa di preghiera e come tale ha bisogno di riscoprire la sua identità:, risvegliando la fede in modo autentico, stimolando l'incontro personale con Cristo, rendendo i sacramenti dei segni vitali, proponendo la santa messa della domenica un evento che entusiasma e attrae. L'autore riesce a unire insieme sia la pastorale tradizionale (importanza dei sacramenti) sia il primato dell'evangelizzazione, della Parola di Dio ascoltata, compresa e messa in pratica.