
Il libro offre numerosi consigli pratici ed esercizi per trovare un'autentica arte di vivere: respirazione, silenzio, distensione, benessere del corpo e dello spirito.
"A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell'essenziale. Costoro di fronte all'orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all'ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall'amore. Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l'Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con - si potrebbe dire - un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte "qualcos'altro". Non temete, guardiani delle ortodossie! Taizé non si impossessa di nessuno, non pretende di essere la Chiesa, ma soltanto la soglia e il segno della Chiesa, in una prospettiva di riconciliazione."
«"Hanno pugnalato frèreRoger durante la preghiera della sera". Il 16 agosto 2005 sono le 22 quando ricevo sul telefono questa frase senza firma da un numero sconosciuto. Nella sua estrema sintesi, il messaggio suona terribile e sinistro. Non cerco nemmeno di capire, è tutto semplicemente impossibile. Ho come un rifiuto interiore e una profonda irritazione per una frase che mi sembra una sciocchezza di pessimo gusto. Purtroppo la notizia si rivela presto vera. Frère Roger è stato ucciso mentre pregava: l'ultima ed estrema testimonianza di un uomo di Dio che ha segnato la mia vita come quella di migliaia di giovani e meno giovani in tutto il mondo».
«A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell’essenziale. Costoro di fronte all’orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all’ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall’amore.
Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l’Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con – si potrebbe dire – un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte “qualcos’altro”. Non temete, guardiani delle ortodossie! Taizé non si impossessa di nessuno, non pretende di essere la Chiesa, ma soltanto
la soglia e il segno della Chiesa, in una prospettiva di riconciliazione.
A Taizé ci si “desta” al silenzio, alla preghiera, all’amicizia. E ognuno ritorna al proprio paese, alla propria parrocchia, con il gusto incontenibile di questo risveglio.»
Olivier Clément
L'AUTORE
Olivier Clément (1923-2009) è stato docente di teologia presso l’Institut de Théologie Ortodoxe Saint-Serge di Parigi. Tra le sue numerose opere pubblicate in italiano ricordiamo: La Chiesa degli ortodossi, Riflessioni sul Natale, I volti dello spirito.
Passi evangelici per il cammino.
Piccole e significative annotazioni si susseguono nel ricco taccuino scritto da Vittorio Bachelet nel 1964, l'anno della nomina a presidente generale dell'Azione cattolica italiana da Paolo VI, mentre il Concilio Vaticano II volge al termine e in Italia Moro guida il Governo. Scorrendo le pagine di questa agendina riusciamo a riavvolgere il filo delle sue giornate, fatte di incontri, impegni svolti attraversando continuamente l'Italia da un capo all'altro, riflessioni, pensieri, il tutto tramite il suo sguardo benevolo e sincero. Nella sua quotidianità, possiamo "respirare l'aria" di una stagione difficile e decisiva per la storia e il futuro sociopolitico e culturale non solo della Chiesa italiana, che si apriva al rinnovamento postconciliare, ma dell'intero Paese. Tra le osservazioni brevi, essenziali ma ricchissime di spunti, ritroviamo i ricordi di Gobetti, papa Giovanni, De Gasperi e tanti altri, le sensazioni e le tensioni di fronte a momenti storici quali i funerali di Togliatti o l'elezione del presidente della Repubblica Saragat, le veloci riflessioni sul ruolo della tv, sui rapporti tra gli uomini e sulla natura di ogni essere umano fino all'annotazione di sentimenti appartenenti alla dimensione familiare e privata. Tutte le sfere della sua vita si fondono in questa agendina, arricchita dalla prefazione di Paola Bignardi e dall'introduzione di Matteo Truffelli, regalandoci una testimonianza tutt'oggi di grandissima attualità.
Il contatto con la montagna, e con il creato in generale, suscita in molti un senso del trascendente che può sfociare in una spiritualità più determinatamente «cristiana». «È legittimo ipotizzare che la Parola, di cui ogni vero credente è assiduo ascoltatore, trovi in qualche modo riscontro in quel creato che si osserva con religiosa venerazione; che il Trascendente, percepito in tanti approcci con la realtà di montagna, altro non sia che Colui che la Fede chiama “Padre Nostro”».
Alle meditazioni sulle pagine bibliche che hanno per tema l’universo creato, seguono pagine che trapassano dalla preghiera alla poesia; chiude il volume una breve antologia di brani della Scrittura.
Fotografie di montagna fanno da specchio ai testi.
"Svolta di respiro", l'espressione che dà il titolo al libro, è una densa e suggestiva immagine di Paul Celan per indicare l'opera del poeta, e in genere quella dello spirito: l'uomo fa proprio ('inspira') il mondo che lo circonda e lo restituisce ('espira') rielaborandolo in visioni, immagini, comprensioni della vita e del suo significato. E' l'attività creatrice dello spirito aperto al mondo. La spiritualità infatti non appartiene a un tempo e a uno spazio separati, ma all'esperienza ordinaria del vivere, anche nei suoi aspetti più feriali. Questa concezione delle cose ispira Antonio Spadaro nella lussureggiante spiritualità del mondo contemporaneo proposta in queste pagine. Essa si sviluppa attraverso una fitta trama di riferimenti a scrittori, poeti, teologi che hanno dato parola ai modi fondamentali con cui gli uomini si dispongono alla bellezza della vita: l'attesa, il desiderio, la sorpresa, l'innovazione, il genio, lo studio, il dubbio. L'elenco potrebbe essere inesauribile, al pari delle esperienze concrete fatte di cose, ambienti, colori, azioni quotidiane che emergono qui nel loro nitore affascinante, grazie a quella parola creativa che le strappa alla pratica opaca dell'abitudine. "L'uomo", ci ricorda e ci sprona Spadaro, "è chiamato a tendersi verso la freschezza del reale, è spinto a cercarla e trovarla. E' chiamato a non indugiare disincantato su ciò che è stagnante e induce a disperare, oppure a credere che tutto finisce man mano che il tempo passa. In fondo alle cose vive una freschezza sorgiva".
Antonio Spadaro, gesuita, è redattore della rivista "La Civiltà Cattolica", per la quale si occupa soprattutto di letteratura. A partire da Tracce profonde. Il viaggio tra il reale e l'immaginario (1993), ha pubblicato diversi libri e saggi in volume. Tra i più recenti: A che cosa 'serve' la letteratura? (2002), Lontano dentro se stessi. L'attesa di salvezza in Pier Vittorio Tondelli (2002), Connessioni. Nuove forme della cultura al tempo di internet (2006), La grazia della parola. Karl Rahner e la poesia (2006), Abitare nella possibilità (2008), L'altro fuoco. L'esperienza della letteratura (2009), Alla ricerca del lupo. Genio, tensioni, vanità (2010). Dal 1998 è presidente dell'associazione culturale BombaCarta, esperienza di esercizio e riflessione sull'espressione artistica e creativa, che si esprime anche attraverso una comunità virtuale. E' inoltre coordinatore del comitato scientifico "La sfida e l'esperienza", composto da intellettuali e professionisti, che coniuga i temi della spiritualità e quelli dell'innovazione.
Svolta 365 è un modo coinvolgente per adolescenti e giovani di scavare in profondità nella Bibbia e imparare a conoscere la Parola di Dio e riflettere su come applicarla alla propria vita, con suggerimenti per la preghiera personale e per testimoniare agli altri. Il lettore potrà seguire liberamente un piano di lettura di un anno con domande e riflessioni che coprono la trama generale della Bibbia. Un apposito spazio laterale su ogni pagina consente di riportare appunti e pensieri giorno dopo giorno. Svolta 365 esplora l'inizio del mondo (Genesi 1-11), la nascita del popolo scelto da Dio (Genesi 12-50; Esodo 1-20), i Salmi (1-23), la vita e il ministero di Gesù (Luca), la nascita della chiesa (Atti), la vita cristiana (Colossesi) e la fine di tutto (Apocalisse).
I libretti di padre Panont si distinguono per una saggezza che ci viene incontro attraverso l'esperienza vissuta attorno a quel Messaggio unico che è il Vangelo, la bella notizia che Dio ci ama. Attingono alla vita e alle situazioni di ogni giorno e ci aiutano in modo semplice e immediato (proprio alla maniera delle "parabole") a riflettere sul nostro cammino di fede. Questo nuovo titolo, centrato sul tema della misericordia, è particolarmente adatto al periodo del Giubileo straordinario 2016.
Ogni giorno nel nostro cammino provochiamo numerose ferite a coloro che incontriamo ricevendone da questi ultimi altrettante. Queste ferite diventano come una pressione dentro noi tessi che tende ad uscire fuori dal nostro corpo. La maggioranza delle volte questa strana pressione provoca deli squilibri fisici in noi manifestandosi in gravi malattie come ulcera, ernia al disco, asma, cancro ecc. In questo libro Blanca Ruiz ci insegna, attraverso la preghiera del bagno di luce, a scoprire la radice dei nostri problemi ottenendo non solo la guarigione interiore ma anche la guarigione della malattia che è stata causata da queste ferite.