lettere e documenti delle sue opere come testimonianza del carisma vincenziano della carita. Le lettere, le conferenze e i documenti relativi alle sue opere costituiscono la testimonianza del generarsi del carisma vincenziano della carita. Il piano dell'opera prevede la p ubblicazione nella traduzione italiana dei 12 volumi dell'o pera omnia pubblicata negli an
I due volumi della collana Studia Pontificiae Universitatis a S. Thoma Aquinate in Urbe, Nuova Serie: Persona Humana Imago Dei et Christi in Historia. Sentieri (n.5) e Cantieri (n.6) si contestualizzano nell'atmosfera del Giubileo, del quale intendono essere un seguito significativo, ma offrire al contempo una riflessione continuata nel segno di quel novum che ogni Giubileo celebra e ripropone.
Grazie anche al ricco patrimonio letterario che ci ha lasciato, Leone Magno è uno dei Padri della Chiesa la cui voce è risuonata ininterrottamente nei secoli della storia cristiana. La dottrina, l’azione pastorale e la personalità di questo papa sono testimoniate soprattutto dai 98 sermoni pronunciati a Roma durante il pontificato (440-461), in occasione di varie ricorrenze liturgiche. "Biblioteca patristica" offre per la prima volta al lettore italiano l’intera raccolta, di cui sono già stati pubblicati I sermoni del ciclo natalizio (1998) e I sermoni quaresimali e sulle collette (1999). I 21 sermoni pasquali – l’insieme dei sermoni pronunciati nell’arco della settimana santa – si mostrano particolarmente indicati per osservare gli elementi che caratterizzano la predicazione di Leone, sia nel metodo che nel contenuto. Quanto al metodo, esso può essere rintracciato e compreso all’interno del triplice principio del reiterare, comprendere, sentire, che emerge a più livelli e ripetutamente nei sermoni. Circa il contenuto, il papa del concilio di Calcedonia affronta qui i nodi più complessi della dottrina cristologica: le invocazioni che Gesù rivolge al Padre nell’orto degli ulivi e sulla croce rappresentano un elemento centrale dell’elaborazione teologica che porterà alla definizione della perfetta natura umana e perfetta natura divina sussistenti nell’unica persona di Cristo.
L’introduzione critica e la costituzione del testo sono di Elio Montanari, mentre a Elena Cavalcanti si devono l’introduzione, la traduzione e il commento.
Note sui curatori
Elio Montanari è professore di Filologia classica all’Università degli Studi di Firenze.
Elena Cavalcanti è ordinario di Letteratura cristiana antica presso l’Università di Roma Tre.
Quest'opera dell'ascetica cristiana attribuita a Tommaso da Kempis, è proposta in quattro libri: il primo sollecita il ritorno al primato assoluto della carità, la conformità a Cristo, il distacco dalle cose visibili; l'obbedienza, la contrizione. Il secondo insiste sulla inevitabile necessità della sofferenza per entrare nel regno di Dio. Nel III e nel IV libro il genere letterario muta e diventa dialogo tra il discepolo e il Signore.
Quest'opera dell'ascetica cristiana attribuita a Tommaso da Kempis, è proposta in quattro libri: il primo sollecita il ritorno al primato assoluto della carità, la conformità a Cristo, il distacco dalle cose visibili; l'obbedienza, la contrizione. Il secondo insiste sulla inevitabile necessità della sofferenza per entrare nel regno di Dio. Nel III e nel IV libro il genere letterario muta e diventa dialogo tra il discepolo e il Signore.
Il volume, curato da G. della Croce e L. Borriello, ripropone il Cammino di perfezione, così come è uscito dalla penna di Teresa, nella sua primitiva stesura del 1566, senza i tagli e gli interventi del teologo censore.
In 73 capitoli Teresa, con lo stile immediato della conversazione, presenta alle monache del monastero di S. Giuseppe i capisaldi della sua opera di riformatrice del Carmelo. In queste conversazioni ella affronta problemi scottanti: le guerre di religione, la donna e la preghiera, tema allora molto dibattuto a causa di correnti di pensiero diffidenti circa le virtù e le capacità della donna, le false pretese di persone entrate in monastero per motivi sociali...
Il volume raccoglie le "Letture patristiche" promosse dal Centro di Studi Patristici di Firenze per il ciclo di conferenze 1999-2000. I contributi, opera tutti di specialisti italiani, hanno come oggetto figure e testi significativi nell'ambito dell’esperienza e della riflessione cristiane tra la seconda metà del I secolo e la prima metà del II (Didaché; Lettera di Clemente Romano ai Corinti; Epistola di Barnaba; Martirio di Policarpo; Lettere di Ignazio di Antiochia; Pastore di Erma). L’intento del libro è di offrirsi quale guida a una prima seria conoscenza delle più antiche comunità cristiane attraverso l'analisi di una documentazione storico-letteraria che resta a tutt'oggi una traccia essenziale per ricostruirne i costumi e le concezioni.
la clavis scripturae e`un glossario biblico in latino, che il suo editore, il card. Jean-baptiste pitra, fa risalire a uno scritto originale greco del ii secolo, opera di melitone di sardi. Il lungo e appassionato dibattito a favore dell'autentic ita della clavis, contro gli storici che la consideravano una compilazione medievale di testi di agostino, girolamo, eucherio e gregorio magno, ha inteso difendere la possibilita di attribuire al simbolismo il valore di una vera scienza sacra", fondata su un'autorita spirituale delle origini e fedele interprete della scrittura. Il pitra era convinto che la tradizione simbolica avrebbe costituito una medicina infallibile contro i mali intellettualistici del suo tempo. A al di la della questione cbliche sta nell'intenzione ch e la anima, quella di offrire una via nell'intricato mondo in cui l'uomo vive. La clavis ci riporta a quello che e`il senso vitale del simbolismo biblico: indicare la possibilita di una trasformazione interiore che colga, nelle contraddizioni e nelle oscurita della storia, la luce nascosta del regno di dio. Testo in latino "