Bollettino di Dottrina Sociale della Chiesa - Numero 3 anno IX, incentrato sul tema del fisco.
Il Quinto Rapporto sulla Dottrina Sociale della Chiesa nel Mondo è dedicato alla crisi giuridica e cioè al venir meno di un impianto di valori che per secoli ha evidenziato cosa sia lecito e cosa non sia lecito fare, che ha avuto riflessi importanti anche sul nostro sistema normativo.
La società moderna è influenzata dal marketing, che promuove, informa e vende qualcosa. Ma perché la gente veste abiti firmati, cerca prodotti di marca e pensa di avere una vita migliore in base ai prodotti che compra? Le discussioni sulla protezione del consumatore sono superficiali come tentativo di individuare istanze tracciabili di danni sociali. Tali istanze distolgono l'attenzione da questioni più serie come quella del plasmare certi atteggiamenti come desiderabili. In questo contesto sistemico vanno inserite le coordinate etiche dell'attività di marketing.
Possiamo cambiare questa situazione di crisi politica, economica, morale, che investe soprattutto i giovani e le famiglie? Tre autorevoli personalità in prima linea nella denuncia e nella proposta dicono: “Sì, se cambiamo prima noi”. Cambiare noi è un progetto che coinvolge tre importanti personalità del mondo ecclesiale, unite dalla capacità di rivolgersi anche al pubblico laico grazie all’autorevolezza che viene loro riconosciuta. Ciascun autore firma un saggio che affronta problemi sociali e politici di oggi, in una prospettiva al tempo stesso critica e costruttiva.
«Sarebbe un errore pensare che per uscire dalla crisi bastino contromisure economiche. È certo necessario accorciare le distanze tra il mondo della ricchezza e il mondo sempre
più vasto della povertà, ma la crisi ci chiede altro: ci chiede di ripensare e ricostruire le basi stesse della nostra convivenza ». (Luigi Ciotti)
«Il vero guaio dei nostri giovani siamo noi adulti, che non siamo mai diventati adulti. Tutti i titoli che vergognosamente diamo ai nostri figli andrebbero appiccicati a noi». (Antonio Mazzi)
«È vero che la famiglia, oggi, ha tanti problemi, ma va detto con estrema chiarezza che non è il problema del Paese. Mettendo in atto una rivoluzione copernicana, bisogna cominciare a considerarla come una risorsa, anzi la principale risorsa del Paese». (Antonio Sciortino).
Gli Autori
Luigi Ciotti (1945), sacerdote, è fondatore del Gruppo Abele e di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Antonio Mazzi (1929), sacerdote e pedagogista, è fondatore della comunità Exodus e presidente della Fondazione Exodus, che gestisce ventisei tra comunità e centri. Antonio Sciortino (1954), sacerdote e giornalista, dal 1999 è direttore del settimanale Famiglia cristiana.
Questo agile documento è il testo preparatorio della prossima Settimana Sociale sul tema La famiglia, speranza e futuro per la società italiana, che si terrà a Torino nei giorni 12-15 settembre 2013 (la prima dopo la beatificazione del suo fondatore, il Beato Giuseppe Toniolo). Poiché la valorizzazione della famiglia «costituisce un pilastro fondamentale per costruire una società civile davvero libera, a cominciare dalla libertà religiosa e da quella educativa», ci si propone in queste pagine di suggerire alcuni spunti di analisi e di riflessione sui valori legati alla famiglia, sulla enorme potenzialità che essa rappresenta per tutta la società e sui pericoli che deve affrontare nel contesto sociale odierno. Le pagine che seguono sono divise in tre parti e riguardano rispettivamente la struttura profonda della famiglia, al cui centro stanno la dignità della persona e la sacralità della vita umana (I parte); il legame tra la famiglia e la società, con la prima che rappresenta la cellula fondamentale e il modello della seconda (II parte); l’intreccio strettissimo tra la famiglia e le dimensioni del lavoro e dell’economia (III parte).
Il volume raccoglie i contributi presentati nel corso del Convegno internazionale dal titolo "Institutions, society and markets: towards a new international bilance", organizzato dalla Fondazione "Centesimus Annus - Pro Pontefice" e tenutosi il 4 e 5 maggio 2012 presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha affrontato un tema particolarmente discusso dalla dottrina sociale della Chiesa, vale a dire i rapporti tra stato, società ed economia. Gli scritti qui raccolti mostrano come, per comprendere l'odierna crisi socio-economica, sia necessario allontanarsi da una visione strettamente economica e affrontare così il problema collocandosi nel contesto più ampio dei rapporti tra istituzioni, società ed economia. Il lavoro si inserisce nella collana "Fondazione Centesimus Annus Pro Pontefice" ed è rivolto a tutti gli imprenditori e i dirigenti cristiani, ma anche alle famiglie e agli studenti delle facoltà economiche.
A partire dagli elementi fondamentali della famiglia e dai valori fatti propri dalla Costituzione italiana, l'intento di questo documento preparatorio è generare un dibattito e offrire chiavi di lettura in modo che tutti, credenti e non credenti, si impegnino in un discernimento corale, determinati a far scaturire "cose nuove", fatti di cambiamento, politiche organiche e coerenti.
Essere fedeli laici oggi rappresenta una sfida più complessa di quanto non lo sia stata cinquant'anni fa, alla fine del Concilio Vaticano II. Un mondo in continuo divenire, e sempre più difficile da interpretare, interpella i credenti quanto alla loro coerenza nella fede, soprattutto nei comportamenti ordinari. Il metodo della dottrina sociale della Chiesa - vedere, giudicare, agire (Giovanni XIII, "Mater et Magistra", 1961) - suggerisce alcuni passi di un discernimento della società contemporanea secondo le indicazioni del magistero. Sta alla comunità ecclesiale accogliere e promuovere il contributo dei suoi fedeli laici alla conoscenza e alla valutazione del mondo di oggi, per un'evangelizzazione efficace, fondata sull'autenticità della testimonianza cristiana.
Il volume raccoglie il materiale assemblato in alcuni anni d'insegnamento del corso di Introduzione alla Dottrina sociale della Chiesa. Presentato con un approccio divulgativo, il presente contributo vorrebbe essere un aiuto a comprendere che la luce della fede amplia gli orizzonti noetici ed etici della vita umana. Una fede cristiana matura, infatti, - pur dentro le ultimamente inevitabili fragilità e infedeltà - sviluppa una nuova visione dell'uomo e del mondo, da cui deriva anche un peculiare approccio all'esistenza. È un tentativo di contribuire all'edificazione dell'odierna 'società plurale', mostrando come i doni provenienti dalla fede allarghino gli orizzonti dell'umano.
Descrizione dell'opera
Il volume consegna i contributi di idee e di elaborazione culturale scaturiti dalla 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Reggio Calabria, 14-17.10.2010), punto di arrivo di un itinerario largamente condiviso con le diocesi e con le aggregazioni ecclesiali lungo i due anni di preparazione. Un percorso di partecipazione e un metodo per il discernimento tesi a costruire, insieme, un'agenda di problemi su cui sperimentare la fede vissuta nella storia concreta. Un'esperienza comunitaria per comprendere l'oggi di Dio e rispondere alla chiamata di una speranza e di un impegno rinnovato nella costruzione del "bene comune" per l'Italia.
Lo ha confermato Benedetto XVI nel suo saluto ai convegnisti: «La Settimana Sociale che state celebrando intende proporre un'agenda di speranza per il futuro del paese. Si tratta indubbiamente di un metodo di lavoro innovativo, che assume come punto di partenza le esperienze in atto, per riconoscere e valorizzare le potenzialità culturali, spirituali e morali inscritte nel nostro tempo».
Sommario
Presentazione. Introduzione (E. Patriarca). SESSIONE D'APERTURA. Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI. Messaggio del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Saluti (V.L. Mondello - G. Raffa - G. Morabito - G. Scopelliti). Introduzione ai lavori (A. Miglio). Prolusione: Logos e Agape. Intelligenza della fede e trasformazione della società (A. Bagnasco). Il processo, l'agenda, l'attualità (L. Diotallevi). Omelia (A. Bagnasco). II SESSIONE. Lo stato dell'Italia: il presente che c'è, il futuro che ancora possiamo costruire (L. Ornaghi). Le trasformazioni del sistema politico internazionale (V.E. Parsi). La crisi economica globale: origini, rischi e opportunità (E. Gotti Tedeschi). III-IV SESSIONE. Intraprendere nel lavoro e nell'impresa (M. Tiraboschi). Educare per crescere (A. Sabatini). Includere le nuove presenze (G. Perego). Slegare la mobilità sociale (M. Magatti). Completare la transizione istituzionale (L. Antonini). V SESSIONE. Per un paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno (G. Savagnone). SESSIONE CONCLUSIVA. Omelia (V.L. Mondello). Saluto (F. Talarico). Intraprendere nel lavoro e nell'impresa (C. Costalli). Educare per crescere (P. Stroppiana). Includere nuove presenze (A. Olivero). Slegare la mobilità sociale (F. Miano). Completare la transazione istituzionale (L. Fronza Crepaz). Conclusioni (L. Diotallevi). Ringraziamenti e conclusioni (A. Miglio). APPENDICI. Relazioni del seminario di studio. Atti del seminario di studio.
«L'imprenditore cristiano è figlio della Chiesa. Della Chiesa è la via attraverso la quale essa costruisce sulla terra, in mezzo alla società degli uomini, il bene comune. Egli è prima di tutto un testimone della carità della Chiesa, un servitore dell'amore di Cristo Gesù. Come testimonia e come serve quest'amore nell'oggi della storia, nelle particolari contingenze della quotidianità? Ponendo l'uomo al centro, facendone il fine del lavoro e non il mezzo. Spostando l'asse della questione: riducendo cioè il lavoro a semplice mezzo. Così operando, si priva il lavoro della sua mostruosità di fine. Se è l'uomo il fine del lavoro, allora tutto deve ruotare intorno all'uomo. L'uomo riacquista la sua signoria, la sua dignità, la sua gloria». (Dalla prefazione di Mons. Antonio Ciliberti).