
A Parigi, al termine di un'asta infuocata, un manoscritto inedito di Giacomo Casanova viene venduto per una cifra astronomica a un anonimo compratore. Sono pagine perdute delle Memorie del grande seduttore, ma nessuno sa con esattezza che cosa contengano.
Intanto in Sicilia, a Cefalù, vengono trovati nove corpi carbonizzati, cinque uomini e quattro donne. Pare siano stati uccisi in un rito sacrificale da Dioniso, il guru della setta di cui facevano parte. Solo una donna, Anaïs, è riuscita a fuggire e ha fatto perdere le sue tracce.
Quando nella capitale francese il ministro della Cultura traccia col proprio sangue una stella sul muro della sua camera prima di sprofondare nella pazzia, le strade del commissario massone Antoine Marcas, di Anaïs e di Casanova si intrecciano. Perché la stella è una carta dei tarocchi di Thot, ideati alla fine dell'Ottocento da Aleister Crowley, discussa figura di massone e satanista. Ed è a Crowley, la Grande Bestia come si faceva chiamare, che si rifà Dioniso. E Crowley a sua volta era un ammiratore di Casanova.
Che cosa può aver nascosto di così prezioso in quelle pagine il veneziano, noto massone di alto grado e appassionato esoterista, da spingere persone a uccidere, o a impazzire? Marcas stavolta scoprirà a suo rischio che il connubio amore e morte è molto più di un luogo comune.
È un incidente di macchina del tutto casuale a mettere in contatto Pietro Rodano, boss mafioso, con il professor Alvise Prosdocimi, docente di Storia delle Religioni, ed è la ricerca di Chiara, la giovane figlia di Rodano a unirli in un'avventura mozzafiato che si snoda in Europa e in Medio Oriente. Impossibile trovare due persone più diverse, ma il professore è terrorizzato ed è disposto a tutto pur di sparire dalla circolazione. Qualche giorno prima, mentre era a cena da un collega, tre uomini incappucciati erano entrati nell'appartamento e avevano rapito il padrone di casa che era stato poi trovato inchiodato alla porta con un pugnale cruciforme. L'incontro con un amico archeologo svela il significato di quel pugnale: è quello con cui i franchi-giudici, all'epoca di Carlo Magno, colpivano nell'ombra, eliminando chiunque fosse sospettato di eresia. La caccia alla ragazza scomparsa li porta sulle tracce di una setta che risale agli inizi del diciottesimo secolo. La setta, fondata da un certo Jacob Frank, sosteneva che solo attraverso il peccato l'uomo avrebbe avuto la rivelazione del vero Dio, ma i suoi scopi attuali hanno perso qualsiasi intendimento mistico e mirano soltanto al controllo dell'ordine mondiale. I due amici sono in pericolo di vita ma, paradossalmente, sarà proprio l'intervento dei mafiosi colleghi di Rodano a toglierli dai guai.
Per il giudice Alessandro Maniero quella nuova indagine è una vera scocciatura. Alla sua età, ormai, restare a Cagliari nel mese di agosto è inaccettabile e quei due morti nella villa del tedesco proprio non ci volevano. La scena del crimine, composta da due uomini, Paulus Saint Paul de L'Aire, il padrone di casa, e Gino, il suo autista, seduti compostamente di fronte a uno splendido quadro, morti probabilmente per avvelenamento, fa pensare a un suicidio, cosa che velocizzerebbe sicuramente la soluzione delle indagini e l'inizio delle tanto agognate vacanze. Purtroppo, però, ci sono quell'armadio distrutto a colpi d'ascia, quel quadro che non è inventariato negli archivi di Saint Paul, noto mercante d'arte, e quella donna, la Zina, governante della villa, che pare troppo sconvolta per essere estranea ai fatti. Sarà una lunga estate quella che porterà Maniero a scoprire il morboso legame che univa i due uomini alla Zina, il motivo degli strani viaggi dell'autista sul continente e un segreto nel passato apparentemente cristallino di Saint Paul, risalente alla Berlino di Hitler. E il filo rosso sarà sempre quel maledetto quadro.
Polonia, 1812. La luna irradia una flebile luce attraverso le nubi nere, nell'aria odore di neve. Finalmente, dopo cinque giorni ininterrotti di viaggio, dodici cambi di cavalcatura e brevi sonni all'addiaccio, il tenente Jean-Baptiste Perez scorge a pochi passi da sé il quartier generale di Bonaparte. È quella la sua destinazione, quello il luogo dove porterà a termine la sua missione più importante. Al suo arrivo, però, il tenente, che dovrebbe consegnare un dispaccio del ministro Fouché direttamente nelle mani dell'imperatore, trova ad attenderlo una situazione inaspettata e pericolosa. Un generale tedesco morto assassinato nelle sue stanze, di cui tutti sembrano disinteressarsi, tre soldati che nessuno pare conoscere e che stanno arrestando tutti gli alti ufficiali e preoccupanti voci riguardanti una presunta malattia di Napoleone sono solo alcune delle avvisaglie che qualcuno sta tramando nell'ombra per destituire il sovrano e prendere il potere. E forse, proprio quel prezioso dispaccio, che nel frattempo è stato sottratto con l'inganno al giovane Jean-Baptiste, può essere utile per scoprire il colpevole. Al tenente, solo in quel covo di congiurati e di falsi amici, non resta che allearsi con il più impensabile dei compagni, una donna, la bellissima e crudele contessa Maria Dobrugova, spia dello zar. In una sola notte saranno artefici e spettatori di tradimenti e di morte, di inganni e di amori clandestini, fino all'alba di una guerra crudele, la campagna di Russia.
VII secolo d.C. Rotari è il figlio del duca di Brescia. È imponente, ribelle, sicuro di sé. Nelle sue vene scorre sangue di re. Ma nell’Italia sorta dalle ceneri dell’Impero Romano, tra lotte intestine che indeboliscono il regno longobardo e le continue tensioni con Bisanzio, che ad esso contende il dominio della penisola, la strada per la corona è irta di insidie. E Rotari ha un solo amico su cui contare per raggiungere il suo scopo: è Stiliano, esiliato da Cividale per la condotta dissoluta e diventato prima maestro, poi compagno inseparabile del suo signore. Insieme, i due affrontano agguati, viaggi avventurosi, vendette, intrighi e tradimenti. Perché alla corte della regina Teodolinda, la lealtà è una merce rara e la sete di potere non risparmia nessuno. Ma Stiliano è pronto a dare anche la vita pur di proteggere Rotari dai molti nemici che tramano alle sue spalle. Come Andras, monaco e mago ravennate dalla crudeltà luciferina, maestro di congiure. O la perfida Gundeberga, figlia di Teodolinda, che si insinua a forza tra Rotari e la dolce Gaila. In un avvincente romanzo, un’Italia medievale cruenta e affascinante da cui emergono personaggi indimenticabili.
Nell'Europa degli anni Venti, permeata da una profonda atmosfera esoterica, si diffondono le dottrine che costituiscono il background del nazismo occulto, ispirate a una forte ripresa dei miti e del pensiero dell'antico oriente. In questo contesto lo stesso Fuhrer, giunto al potere, incomincia a vagheggiare avventurose spedizioni alla ricerca delle origini dell'uomo, del Graal, della razza pura e della magia nera del buddhismo.
Su questo sfondo si muove Leonhard Mayer, brillante ufficiale che viene ammesso a far parte della sezione occulta delle SS: l'Ordine Nero. In quella che si presenta a tutti gli effetti come una setta esoterica, Leonhard viene iniziato a sapienze antiche, che fanno di lui uno dei prescelti per partecipare alla spedizione organizzata da Himmler alla volta del Tibet, alla ricerca della razza padrona e del segreto della vita, custodito dagli eredi dei progenitori dell'uomo, i quali vivrebbero nascosti nelle profondità della terra proprio sotto i domini tibetani. La spedizione, che si consuma negli anni in cui il nazismo sta per condurre l'Europa nel secondo conflitto mondiale, è attesa come una grande avventura volta a realizzare il desiderio di immortalità e potere di Hitler. Nella realtà si trasformerà in un viaggio di formazione che travolgerà la vita e le illusioni di Leonhard, svelando la drammatica follia del progetto dell'Ordine Nero di dominare il mondo.
È attraverso l’amore che si impara ad apprezzare la vita e a dare il meglio di se stessi.
In un mondo dominato dall’ossessione dell’efficienza e della prestazione, la strada per raggiungere l’amore autentico coincide con il “coraggio dei sentimenti”. Il coraggio di abbandonarsi a essi per riuscire a esprimerli senza paura e a viverli in pienezza. Da questo – secondo le antiche tradizioni orientali – dipende la vera felicità.
Dal patrimonio delle filosofie e religioni 50 racconti sull’amore. Parabole vibranti di sensualità e di sapienza antica bussano alla porta del cuore e schiudono significati profondi.
Un libro per gli innamorati di ogni età. Un viaggio sognante e poetico sul sentiero della maturità affettiva che non trascura nessuna delle trappole e illusioni annidate lungo il cammino.
Bologna, autunno 1312. Mondino de’ Liuzzi, medico anatomista, viene incaricato dal podestà di far luce su una morte strana e orribile: un membro del Consiglio degli Anziani è stato ritrovato carbonizzato in casa sua, eppure nella stanza nulla fa pensare a un incendio. Perfino la poltrona su cui l’uomo era seduto è rimasta quasi integra, mentre il corpo è bruciato in modo irregolare. I piedi sono illesi, un braccio è interamente ustionato, tutto il resto è ridotto in cenere. Mondino fa trasportare il cadavere nella sua scuola di medicina per esaminarlo; sollevando con il coltello da dissezione la pelle bruciata del braccio scopre i resti di un tatuaggio: un mostro alato, con la testa di leone e il corpo avvolto nelle spire di un serpente.
La mattina seguente il cadavere è scomparso.
Il giorno successivo, anche un frate francescano viene ritrovato morto nel quartiere dei bordelli. È stato evidentemente assassinato. Unica traccia, un disegno molto simile al tatuaggio scoperto da Mondino. L’indagine sulle due morti misteriose rivela l’esistenza di una setta di cultori di Mitra, dio persiano del sole e del fuoco, adorato anche dai romani con il nome di Sol Invictus. Con l’aiuto di Gerardo da Castelbretone, un ex templare con cui ha stretto amicizia, Mondino viene a sapere che la setta si propone di salvare l’intera città per mezzo del fuoco purificatore: un grande incendio rituale in cui le anime di quelli che moriranno si riuniranno con il dio.
Tocca a Mondino fare di tutto per sventare la terribile minaccia che incombe sulla città e impedire ulteriori omicidi.
La vita di Calcedonio Bonfanti, barone di Linera, è sempre stata tranquilla, quieta, scandita dal ritmo lento e dal languore tipici della campagna. Il giorno in cui Garibaldi mette piede in Sicilia, però, tutto cambia. Come per gioco, si unisce alle truppe del generale, con l’entusiasmo e la partecipazione di un giovane di circa vent’anni annoiato e desideroso di sperimentare la vita. Ma, giunti sull’Aspromonte, Garibaldi e i suoi vengono sbaragliati dai soldati piemontesi e il nobile siciliano è costretto a fuggire e a rifugiarsi a San Giovanni in Fiore, presso dei parenti.
Dovrebbe fermarsi solo per qualche giorno per far perdere le tracce al nemico e rimettersi in forze, e poi tornare a casa, ad Acireale. Dagli zii, però, non trova solo di che riprendersi, conosce anche Fortunata, sua cugina, gli occhi scuri a mandorla, il sorriso aperto, la mente svelta, pronta a ribattere a ogni sua frase. Per la prima volta in vita sua desidera il matrimonio.
Ma un destino triste lo attende: Fortunata è già promessa a un altro, e la parola data non può essere rimangiata. I due innamorati sono costretti ad allontanarsi per rivedersi solo anni dopo, più vecchi, infelici, con il cuore pesante e il rimpianto di non aver avuto il coraggio di sfidare le tradizioni. I tempi, però, stanno cambiando e forse anche a loro sarà concessa un’altra possibilità.
La luna si è già alzata in cielo quando Akki esce dal giardino dello ziggurat, dopo essere stato punito, a frustate, dal sacerdote Lipit, l’uomo più potente della città. Akki è solo un umile giardiniere, dovrebbe mostrarsi rispettoso e impaurito di fronte a lui e invece è un ribelle, un uomo libero che non tollera di avere padroni e che proprio per questo, secondo i suoi superiori, merita di essere umiliato. Camminare nella notte per le vie di Kish, una delle città più ricche del regno di Sumer, è molto pericoloso: i vicoli stretti e i predoni sempre in agguato. Così, quando Akki sente la presenza delle guardie all’inseguimento di un fuggitivo, si nasconde dietro a una siepe e fa l’incontro che cambierà la sua vita per sempre. Accanto a lui, infatti, c’è una donna col capo coperto, avvolta in un sottile tessuto azzurro, gli occhi neri come la pece. È lei che cercano i soldati della città, e ora anche Akki è in pericolo. Ma lo sguardo disperato della donna, una sacerdotessa di Ishtar, fuggita dopo essere venuta meno al voto di castità, lo convince ad aiutarla.
La donna non teme per la propria vita, sa quale destino la attende, ma vuole che il suo bambino, figlio di un amore proibito, venga salvato.
Sarà Akki, dopo la cattura della sacerdotessa, a prendersi cura del neonato e a crescerlo come fosse suo figlio. Si accorgerà ben presto che il bambino è dotato di capacità straordinarie e lo accompagnerà verso la sua ascesa al trono del regno di Sumer.
Quel bambino diventerà Sargon, re di Sumer, signore del Sole Nascente.