San Francesco d'Assisi è uno dei santi più conosciuti e amati dagli uomini e dalle donne d'oggi. Egli ha esercitato un grandissimo influsso nell'occidente cristiano e in tutto il mondo, sia nel campo della spiritualità sia in quello della letteratura e dell'arte, che ha trovato ispirazione nell'amore e nel suo modo squisito e delicato di contemplare la bellezza della creazione. La Legenda (= che deve essere letta) Maior è la biografia "ufficiale" del santo fondatore dell'Ordine dei Frati Minori scritta nel 1263. È detta "maior" per distinguerla da un'altra opera, la "Legenda Minor", destinata a uso liturgico-corale.Con questa opera san Bonaventura tenta di chiarire alcune questioni interne all'Ordine, ed è più attento al dato teologico-spirituale che alla fedeltà e alla veridicità dei fatti descritti. Il filo rosso della vicenda di Francesco è individuato da Bonaventura, nella Legenda Maior, nel disegno divino su Francesco, che giunge a piena maturazione con le stimmate. Francesco è un'opera di Dio, chiamato, sostenuto e confermato come modello per eccellenza dell'uomo che imita Cristo. Questa edizione della Legenda Maior è arricchita dalla riproduzione di squisite miniature di un Codice latino in scrittura gotica, datato fine del XIII secolo e inizi del XIV secolo, che si conserva nel convento Cardenal Cisneros di Madrid.
LA PRIMA E TUTTORA PIU`AUTOREVOLE BIOGRAFIA DEL SANTO DI ASSISI SCRITTA DA UN SANTO FRANCESCANO QUASI CONTEMPORANEO (1217-1274).
Una raccolta dei due scritti più noti di San Bonaventura. L'"Itinerarium" (1259) illustra la ricerca di Dio attraverso la sua esperienza. Ne "La riconduzione delle arti alla teologia" (1255-1257) esprime la sua convinzione che tutte le arti trovano nella Scrittura il loro compimento e il loro significato.
Settimo successore di san Francesco alla guida dell'Ordine e suo vero erede spirituale, nel 1260 san Bonaventura riceve l'incarico ufficiale di redigere una Vita di san Francesco, per riportare ordine e verità storica nella fioritura di scritti sul Poverello di Assisi. Densa di pietà e devozione, ma attendibile storicamente, l'opera ripercorre la vita del santo, dando rilievo a quegli elementi che potevano dimostrare l'origine divina della missione di Francesco e al tempo stesso si prestavano all'edificazione dei frati. Passata alla storia con il nome di Legenda maior ha influenzato l'iconografia tradizionale sul santo e in particolare il ciclo degli affreschi di Giotto nella Basilica di Assisi.
Nella trattazione Bonaventura ci propone quattro questioni dedicate ai tre Voti, o Consigli evangelici, così come si sono accreditati nella tradizione monastica: Povertà volontaria, Castità e Obbedienza. Da fedele seguace di Francesco, però Bonaventura premette a questi tre Consigli la questione dell'Umiltà, per lui "premessa delle premesse" ad ogni proposito di accedere alla perfezione secondo il Vangelo. La trattazione costituisce una sintesi teologicamente completa in cui Bonaventura attinge alla Scrittura, dai Padri della Chiesa e dalla propria esperienza di mistico e francescano. Lo stile espositivo è volutamente semplice, senza artifici letterari.
Oltre al valore apologetico, questo scritto e una vera miniera di dottrine" in cui l'ideale di San Francesco viene tradotto in termini teologici e mistici. "
Viene presentata, in italiano con testo latino a fronte, la prima delle tre serie di questioni" discusse da Bonaventura nel 1254; essa ha per tema il sapere umano e divino di Cristo. "
Un'opera di un grande interprete della spiritualita francescana, di un predicatore che ha segnato con i suoi sermoni la storia della predicazione medievale.
L'introduzione delinea il quadro storico in cui nasce l'Itinerario" e ne descrive con precisione la struttura. La sua traduzione lineare e fedele, le note brevi ed essenziali, le parole chiave, la bibliografia aggiornata e l'indice dei passi biblici rendono l'opera ancora più consultabile e comprensibile. " A cura di Mauro Letterio. Con testo latino a fronte.