La capacità e l'esercizio di ascolto della parola poetica è anche un presupposto per ascoltare la parola di Dio, "alla quale l'uomo si abbandona in umile prontezza, affinché essa gli apra l'udito dello spirito e gli penetri nel cuore". In effetti, Rahner, interrogandosi su come sia possibile per l'uomo d'oggi trovare accesso alla fede cristiana, scopre che una poesia di Baudelaire o un romanzo di Graham Greene possono suscitare nel lettore una personale esperienza religiosa. Tra teologia e arte della parola Rahner, infatti, scopre un'affinità intrinseca. L'essere umano è stato creato e salvato dal Verbo fatto carne, e la letteratura, per il solo fatto di esprimere la realtà umana, dice dunque il mistero di Cristo e l'esperienza che l'uomo ne fa, perfino quando la ignora o la rifiuta.
Brunilde è passata alla storia come un grande personaggio crudele e negativo. Perché? E se proprio così non fosse? Brunilde nasce nel 550 d.C. e cresce a Toledo, figlia di un visigoto divenuto re e alleato dell'Impero Romano d'Oriente. Diventa regina di un regno dei Franchi, che per tutta la vita cercherà di riunire sotto una sola corona. Combatterà gli Avari e i Longobardi, ma anzitutto perseguirà il suo disegno politico di unificazione. Avrà buoni rapporti con san Colombano e papa Gregorio Magno, ma poi si scontrerà con loro. Patirà grandi lutti e regnerà come regina o come reggente per 46 anni. Brunilde fu al centro del mondo tardoantico; trattò alla pari con Bisanzio e col papa, ma alla fine fu sconfitta da un altro franco, Clotario, che le infliggerà una morte atroce e umiliante nel 613. E gli storici del tempo non furono dalla parte della vecchia visigota, perché appoggiavano i suoi avversari.
La pagina di Patrizia Giovannoni è una mappa, i suoi versi svelano un ordito avventuroso ed enigmatico come le trame di un tappeto persiano: in questo senso il titolo esprime pienamente il senso profondo di questo libro visionario e rivelante. La lingua dell'autrice inscena un dramma di viaggio e sogno che svela il dilemma originario della poesia, lo slancio a una rappresentazione, complessa e semplice come un fiore, della realtà del mondo.
Le confidenze di uno dei teologi del mondo ortodosso a Jean-Claude Noyer, giornalista di "Prier". Una testimonianza di fede non chiusa su se stessa, ma che si apre alla ricchezza della diversità della chiesa cristiana (tra Ortodossia e Cattolicesimo, Protestantesimo e Cristianesimo Orientale) e al dialogo con Ebrei e Musulmani. Un percorso spirituale capace di confrontarsi con i grandi "maestri del dubbio", Nietzsche Marx e Freud. Una conversazione proiettata verso il futuro che invita a cogliere nel messaggio cristiano un motivo di speranza: una speranza necessaria nel mondo contemporaneo, in cui la solitudine si accompagna ad un dilagante vuoto spirituale.
Questo breve e sintetico saggio che si basa sulle cronache ebraiche del tempo ci dipinge un impressionante spaccato della tragedia vissuta dagli ebrei per mano di crociati divenuti orda armata. Pagina buia nella storia europea, che vede líaspetto protocoloniale e militare di una vicenda, le Crociate, prevaricare sulle istanze religiose del pellegrinaggio ai Luoghi Santi.
Ma líaffresco a tinte fosche viene in questo caso illuminato dalla forza spirituale di tanti ebrei che al centro della stessa Europa si sacrificarono per difendere la loro fede e la loro identit‡.
Il giudaismo non ha mai incoraggiato il culto dei martiri e ha sempre riaccolto nel suo seno chi non fu disposto al martirio accettando, sotto le violenze, di aderire provvisoriamente ad altro credo, come avvenne anche per alcune comunit‡ che si fecero battezzare di fronte allíarmata di Goffredo di Buglione. Questa non abitudine a enfatizzare il martirio aumenta la commozione del lettore di fronte a una pagina di grande dedizione e spiritualit‡ scritta dagli ebrei perseguitati e martirizzati.
Accanto alla loro luminosa testimonianza, il libro elogia la dedizione di grandi personaggi della Chiesa e delle corti che prestarono aiuto a comunit‡ ebraiche minacciate.
Il libro è un romanzo breve che vede la Maddalena percorrere il breve tratto tra la Porta di Efraim a Gerusalemme ed il Golgota, il primo giorno dopo il sabato. La Maddalena diviene la prima testimone di Cristo Risorto. Il romanzo dà il tempo alla Maddalena di compiere per ben due volte lo stesso tragitto, la prima volta trovando il sepolcro vuoto e la seconda incontrando Gesù; le dà la possibilità di ricordare le tappe cruciali della sua esistenza. Qui l'autore fa una scelta precisa, anche se totalmente in disaccordo con parte dell'esegesi biblica: vede in varie "Marie" della Bibbia la stessa persona, la Maddalena appunto. Così andando al sepolcro sarà lei a ricordarsi quando da prostituta Gesù le evitò la lapidazione, quando piangendo asciugò e profumò i piedi di Gesù a casa di Simone, il fariseo, quando a Betania lei, sorella di Lazzaro, assistette alla resurrezione del fratello operata da Gesù e infine quando fu con la madre di Gesù sotto la croce.
Un'opera semplice e ricca di spunti di meditazione, utilizzabile per la meditazione personale e per la preghiera comune. Questa edizione, illustrata a colori con capolavori artistici pertinenti ai Salmi delle varie giornate, presenta una memoria riguardante Luigi Giussani che ha diffuso e commentato questo libro con varie generazioni di giovani ed adulti.
Emmanuelle Suor Un povero ha gridato,
Dio l'ascolta
Suor Emmanuelle è una donna d’azione, la sua vita è legata ai diseredati della terra. Per questo è conosciuta e ammirata, al punto che l’inchiesta annuale del settimanale femminile «Elle», sulle donne più amate di Francia, per il secondo anno consecutivo la trova al primo posto davanti a famose attrici e a donne di successo in vari campi.
Chi conosce suor Emmanuelle, anche solo attraverso i suoi libri, si rende conto che tutto il suo agire, così capace di trovare pienezza e ricchezza di vita tra chi vive povertà e sofferenza, si è accompagnato a un costante dialogo con quel Cristo venuto ad accompagnare gli uomini.
Suor Emmanuelle ha scritto questo breve libro sulla preghiera per, come lei stessa dice, «coloro che non sanno pregare», non sanno domandare a Dio, non sanno lodarlo, non sanno essere il povero che grida e che Dio ascolta.
La preghiera è infatti, per suor Emmanuelle e per tutti gli uomini, una domanda, una lode, un povero che grida.
Un libro a cui tutti possono accostarsi senza provare disappunto, credenti e non credenti.
«Io stessa», dice suor Emmanuelle, «entrata nella vita religiosa più di settant’anni fa, sono costretta a riconoscerlo: non so pregare».