Dall'America Latina, dal Messico, una straordinaria storia si è diffusa in tutto il mondo, la storia di un miracolo. Il miracolo che ha fatto nascere quei fiori che noi chiamati "Stelle di Natale". Si tratta di una piccola leggenda, ma il cuore della storia esprime una profonda saggezza cristiana e umana: il vero dono è l'amore e l'amore rende tutto possibile. Una storia della tradizione dell'America Latina e che contribuisce all'arricchimento reciproco a cui siamo chiamati nel nostro mondo multiculturale. Età di lettura: da 5 anni.
Questa è la storia di un abete felice di essere stato preso per diventare un albero di Natale. Felice di essere in una casa al centro della festa natalizia e dell'attenzione dei bambini, a rischio però di essere gettato via. Ma così non avverrà: un'insegnante lo salverà e lo porterà nel cortile della scuola e l'albero diventerà grandissimo per la gioia di tutti i ragazzi. Una favola laica e religiosa a un tempo, un invito al rispetto della natura, attorno all'albero, simbolo della vita per molte culture e, per i cristiani, della croce e della resurrezione. Età di lettura: da 7 anni.
La tratta degli Africani è un evento del passato, una barbarie dell'inizio del mondo moderno. Una barbarie che ha costituito il maggior traffico di schiavi unitamente a forme di sterminio. Oggi siamo di fronte a un evento analogo, anche se alcuni schematismi economici ci direbbero che la tratta dall'Africa era per "produrre" e che l'attuale tratta planetaria di donne e bambini è per "consumare". Il volume curato da Richard Poulin, professore di sociologia all'Università di Ottawa, affronta i flussi mondiali della nuova tratta e fa un quadro di quanto avviene in Italia, con autori esperti e impegnati a livello internazionale. Le vittime, le persone in schiavitù, vanno liberate. Il dibattito politico su questo tema non può che partire da una constatazione: il termine prostituzione non è adeguato, siamo di fronte a una mondiale tratta di schiavi. Ogni decisione deve partire da questo e non mascherarsi dietro una edulcorata letteratura sul libero commercio dell'amore o ancor peggio su problemi di sicurezza e buon costume che portano solo alla costituzione di ghetti, dove relegare e legalizzare la tratta. A tema non resta che la schiavitù e la tratta, e gli schiavi vanno liberati perché gli unici non colpevoli, anzi vittime da risarcire, se mai risarcimento esista per un crimine così efferato.
Gli esempi di crescita economica senza benessere e viceversa sono vari, visto che tra gli elementi che influiscono sul benessere e che non si contabilizzano nel PIL si possono citare, tra gli altri: l'ambiente equilibrato e non deteriorato, la distribuzione socialmente equa del reddito e della ricchezza, le aspettative sulla qualità della vita futura e la felicità del tempo liberato dal lavoro. L'idea che un aumento del PIL sia una cosa buona e l'obiettivo da perseguire per tutti i paesi rientra sempre nel concetto di mondo globalizzato neoliberista che ha come valori essenziali quelli del mercato, dello sviluppismo quantitativo, dell'economicizzazione capitalista del mondo. La rincorsa alla crescita del PIL che tutti i governi fanno non è altro che una "menzogna statistica" poiché in definitiva l'aumento del PIL non rappresenta sicuramente un miglioramento del livello di vita in tutti i cittadini di un paese. Attraverso la ricerca condotta da studiosi italiani e cubani, questo lavoro vuole portare alla luce, attraverso un percorso teorico di grande respiro e lo studio di casi concreti, indicatori di sviluppo qualitativo e modelli di politica economica più veritieri e più rispettosi dell'uomo, della società, delle relazioni economiche tra gli Stati e della natura.
Il piccolo territorio della repubblica di Macedonia, uno degli stati indipendenti sorti dalla frammentazione della Jugoslavia socialista, contiene una densità inconsueta di opere d'arte di inestimabile valore e bellezza. Terra abitata da popolazioni slave, dove si diffuse precocemente l'evangelizzazione portata dai discepoli di san Metodio, nei secoli medievali la regione fu provincia degli imperi bizantino, bulgaro e serbo, finché cadde sotto il governo degli Ottomani. Provincia però non fu in termini artistici, poiché qui vennero prodotte architettura e pittura di qualità eccellente, segno che rimase costantemente partecipe delle maggiori correnti artistiche bizantine. Qui furono creati alcuni tra i capolavori assoluti di quella cultura artistica, come gli affreschi di Nerezi. Ma non solo: gli artisti che affrescarono Kurbinovo furono di poco inferiori a quelli di Nerezi e nel volume sono descritti e raffigurati numerosi altri cicli che saranno una scoperta per molti lettori.
Tra i pensatori della prima metà del Novecento, Martin Buber occupa un posto di rilievo. A Buber von Balthasar si accostò in particolare per il pensiero dialogico (l'io prende coscienza di se stesso davanti al Tu di Dio) che è a fondamento della seconda parte della sua trilogia, la Teodrammatica. Nel presente volume, invece, il confronto è soprattutto con l'uomo di fede, con lo studioso che, anche approfondendo il chassidismo, osò trarre e rivitalizzare l'essenza dell'ebraismo. Questa consiste anzitutto nel principio del profetico ricercato nella sua origine, in Abramo e Mosè. Il profetico dà poi consistenza al principio sacramentale che è la negazione di ogni dualismo, per cui non vi può essere separazione tra terra e popolo, tra presente e vita eterna. La terra è il principio sacramentale di Israele, Israele è il sacramento dei popoli. Von Balthasar segue con attenta ammirazione il percorso di Buber, anche se il percorso del cristiano è come capovolto. Li dove Buber cerca a ritroso la fede pura nella missione e nella parola dei profeti, il cristiano guarda a Cristo come compimento di ogni promessa, lì dove il pensatore dialogico chiude ogni spiraglio all'apocalittica, e con essa alla vita eterna, l'autore di Gloria vuole sperare nella resurrezione di tutti.
Santo Ë ogni battezzato in quanto figlio di Dio.
La Chiesa propone, attraverso la canonizzazione, alcuni di loro come modelli da imitare. Sono persone che hanno vissuto in epoche e luoghi diversi, che hanno lasciato un segno inconfondibile della missione affidata loro, che hanno compiuto imprese, ed opere, o che hanno semplicemente vissuto con particolare fede la loro normalit‡ e che, tutte, hanno lasciato una loro eredit‡.
Antonio Maria Sicari (autore presso Jaca Book della serie di Ritratti di santi che ha avuto un'enorme successo di pubblico, giunta gi‡ al nono libro) mette in evidenza la testimonianza e il segno lasciato nella storia dalla santit‡ attraverso le figure di 112 santi, fondatori e martiri.
Il volume ha un andamento cronologico e si avvale di una documentazione ricca e variegata, composta da illustrazioni a colori che attraverso espressioni artistiche, miniature, oggetti della religiosit‡ popolare, carte e piante, da corpo al contesto sia storico che geografico. Nel caso dei santi fondatori vengono offerte informazione sulla diffusione attuale e sul ruolo dei diversi ordini, seguendone anche la storia interna.
Molte tra le migliori favole sono, tradizionalmente, racconti che insegnano qualcosa, che incutono anche timori e che si concludono con un lieto fine, avendo dato un piccolo insegnamento. Le favole hanno radici nel mondo classico, o nell'Ottocento o nel secolo scorso. L'istanza etica le pervade ed anche quella sociale. Oggi possono nascere favole in cui nuove istanze etico-sociali sono espresse. Con questo libro si racconta di un pescatore ridotto in miseria dalla grande industria, che con la forza dei media e della pubblicità, gli toglie il lavoro. È il mercato globale che uccide la pesca, ma il mercato globale uccide anche le sardine: spariscono. Per la grande impresa è la fine. Il pescatore apre un negozietto di ricordi. È un piccolo successo. È tornato a vivere e a sognare il suo mare e le sardine rivivono nei suoi sogni. Età di lettura: da 4 anni.
Filippo Neri (1515-1595) è il santo toscano che trasferitosi a Roma crea nella città stanca e corrotta un'oasi e un movimento di allegria umana e cristiana: il santo della musica, degli spettacoli, degli scherzi; un vero riformatore: una ripresa delle origini del cristianesimo con una ritrovata importanza dei laici. Non voleva fondare nulla e nascerà l'Oratorio e la congregazione religiosa i cui responsabili si raduneranno in seimila a Roma a metà settembre da tutto il mondo. Il presente volume è opera di un giovane studioso che con un lavoro storico, documentato sulle testimonianze del tempo ha tracciato la figura di Filippo come "padre". Così infatti lo chiamavano: era padre per tutti quelli che lo incontravano e così pure per i sacerdoti e i laici che lo seguirono. Senza moralismi, senza precetti particolari cambiò la vita di molti: da disperati, sbandati, truffatori, ricchi, e poveri che fossero: cambiò Roma. Figura attualissima, preconciliare, diremmo oggi. I grandi e i santi del suo tempo, da san Carlo Borromeo a Camillo de Lellis, rimasero folgorati dalla sua persona e dalla sua opera. Altri ordini religiosi mandavano da lui i novizi.
L'opera presenta, oltre ai disegni per i più piccoli, un grande apparato fotografico, ricostruttivo e cartografico con una particolare attenzione all'arte e all'architettura. Il volume, pensato per i ragazzi, presenta grandi titoli che permettono di cogliere da subito il senso di ogni doppia pagina (primo livello di lettura, collegato ai disegni) e un apparato illustrativo con relative didascalie (secondo livello di lettura). Età di lettura: da 12 anni.