La Bibbia è nella storia dell'umanità il libro più conosciuto del mondo, eppure quanti l'hanno letta veramente? Nonostante il suo indubbio fascino e la sua importanza, questo testo spaventa la maggior parte dei lettori. "Il libro di Dio" nasce proprio per permettere a tutti di godere senza difficoltà della lettura di questo documento di incommensurabile valore nella storia della fede e della civiltà, quasi che si sfogliasse un romanzo dei giorni nostri. L'autore presenta gli avvenimenti della Bibbia come se raccontasse una novella, immaginando che il lettore non sia un teologo erudito ma l'uomo comune, il vero protagonista, in fondo, delle storie bibliche.
Sei brani biblici offrono l'occasione a trentasei personaggi delle cultura italiana e internazionale per riflettere sul corpo e su tematiche ad esso connesse. Prende così forma un dialogo tra culture, religioni e sensibilità differenti grazie al gioco inaugurato dal rapporto tra il testo e il tema. Il corpo, oggi tanto esaltato e parimenti umiliato, è il soggetto della vita; in esso ognuno esprime ciò che è: una meraviglia insondabile, ammirata nell'altro da sé e bisognosa di cure (testo: Cantico dei cantici 5,10-15; 7,2-6; commenti di: Gianfranco Ravasi, Adriano Bompiani, Anna Maria Canopi, Carla Fracci, Igor Mitoraj, Timothy Radcliff). Il tema viene affrontato in alcune sue variazioni fondamentali:- la paternità (testo: Matteo 1,18-25; commenti di: Donatella Scaiola, Paolo Moneta, Maurizio Schoepflin, Oreste Benzi, Erika Tomassone, Georges Cottier); la fecondità (testo: Luca 1,26-38; commenti di: Ermenegildo Manicardi, Dorina Bianchi, Massimo Bernardini, Maurizio Faggioni, Esilio Tonini, John J. Billings); il tempo (testo: Qoelet 3,1-8.10-11; commenti di: Enzo Bianchi, Giuseppe Battistoni, Mario Luzi, Ettore Bernabei, Grazia Di Michele, Giovanni Scattone); la vanità (testo: Qoelet 1,1-4.8-14; commenti di: Angelo Passaro, Carlo Cremona, Paolo Crepet, Alessandro Curzi, Carla Fendi, Dacia Maraini); il sacrificio (testo: Genesi 22,1-14; commenti di: Giovanni Deiana, Franco Di Mare, Monica Cabiddu-Filippa, Mariarosa Mancini, Ina Siviglia, Khaled Fouad Allam).
Il secondo volume della collana "Scritture: percorsi critici attorno al testo biblico" riguarda i sentimenti. L'incanto fa sì che tutto ciò che già si conosce s'illumini di luce nuova: è una magia che all'improvviso rapisce, rende muti, fa esultare, riempie il cuore di gioia e di umiltà (testo: Salmo 8;commenti di: Luca Mazzinghi, Umberto Guidoni, Alda Merini, Ana Maria Laurent, Claudio Camarca, Dino Carlesi). La felicità è, al tempo stesso, l'aspirazione più universale e più insoddisfatta. Si può "diventare" felici attraverso il rovesciamento dei luoghi comuni che declinano la beatitudine con i nomi di ricchezza, autosufficienza, sazietà, affermazione? (testo: Matteo 5,1-12; commenti di: Marinella Perroni, Giuseppe Maffei, Salvatore Natoli, Vincenzo Paglia, Alberto Alesina, Giovanni Paolo II). Lo stupore e la meraviglia sono emozioni che emergono davanti a una sorpresa, a qualcosa di inimmaginabile. Preoccupati di prevedere tutto o di cercare forzatamente qualcosa che ci stupisca, come possiamo ritrovare il senso dello stupore? (testo: Luca 1,46-55; commenti di: Marida Nicolaci, Chiara Tonelli, Antonio Paolucci, Silvan, Arturo Paoli, Mino D'Amato). Il sorriso, al centro del brano dell'annuncio della nascita di Isacco, ci presenta un aspetto curioso della relazione tra Dio e l'umanità. Cosa significa il sorriso dell'uomo? Che cosa suscita il pensiero che Dio, intenerito, sorrida delle cose umane?
DESCRIZIONE: Gli Atti degli Apostoli, la seconda grande narrazione neotestamentaria di cui siamo debitori a Luca, il "caro medico", sta godendo ai nostri giorni di una rinnovata attenzione per gli incitamenti ad affrontare, quale comunità del Salvatore risorto, l’incontro con una temperie sociale analoga, nell’abissale lontananza bimillenaria, a quella della koine ellenistico-romana. È un testo tuttavia che per la ricerca esegetica fino a oggi suscita domande sul suo valore storico: ad esempio, il problema dei rapporti cronologici tra eventi riportati negli Atti e riferiti o accennati nelle Lettere di Paolo. Non vi è da stupirsene, se è vero che Luca, secondo una concezione ancora prevalente, è considerato "il primo storico cristiano" (M. Dibelius): il problema si ridimensiona quando si comprenda che gli Atti, proprio come il Vangelo dello stesso autore, intendono esporre la Storia della salvezza. Quindi l’opera ha inequivocabilmente un orientamento teologico, è annuncio e predicazione in forma di racconto storico: tale aspetto è messo in risalto in questo commento. Di conseguenza l’impostazione d’esso, secondo la concezione del Regensburger Neues Testament, si articola in tre passi ormai collaudati: I. Analisi (letteraria della storia della tradizione e della redazione); II. Esegesi (versetto per versetto); III. Evidenziazione degli aspetti importanti teologici e parenetici, anche in vista dell’omelia o dell’approfondimento del messaggio biblico nel nostro tempo. Sono poi importanti gli excursus (per esempio, sull’ascensione di Gesù, sull’apostolato e le testimonianze, sul battesimo cristiano, sulle origini e la gioventù di Saulo-Paolo, sulla morte di Stefano, sulla Chiesa-comunità, sul ministero e i suoi titolari...).
COMMENTO: Un limpido commento agli Atti degli Apostoli scritto da uno dei maggiori specialisti. Un libro di riflessione, esegesi, e attualizzazione del testo evangelico.
DESCRIZIONE: La Morte di Mosè, il primo libro di Paolo De Benedetti, aveva dischiuso come orizzonte di ricerca l’ambivalenza del Dio biblico tra il sacro e il santo, tra idolatria e fede, quasi invitando ad approfondire questa oscillazione nel testo di riferimento del giudaismo rabbinico, il Deuteronomio. È quanto accade ne La chiamata di Samuele, dove ad essere interrogato è il concetto stesso di Legge (Torà). In quanto Legge del Dio dell’esodo, la Torà accompagna, illuminandolo, il cammino dell’uomo. La Legge non uccide ma, ascoltata e osservata, libera. È la ragion d’essere, suggerisce l’autore, della halakhà («via» o «norma di comportamento»): interpreta e attualizza i precetti nei quali si manifesta, permanendo misteriosa, la volontà di Dio; il precetto custodisce, nonostante il differirsi della redenzione, l’attualità dell’alleanza, «della benedizione e dell’amore di Dio».
Un’interpretazione del Deuteronomio, e di altri testi biblici, che accompagna il lettore alla scoperta di quel senso – «il settantunesimo» – nascosto, proprio per lui, nel testo. Come a dire: la Legge, in forza della sua esteriorità, è l’epifania di un Dio che ha dismesso le vestigia sacrali. Un Dio con il quale, come mostra l’episodio di Samuele, «l’incontro è facile e difficile insieme: impossibile e pur necessario, offerto e pur nascosto, come un dono che l’uomo deve solo vedere e prendere».
COMMENTO: Nuova edizione rivista e ampliata dell'ormai classico libro di De Benedetti, dove l'autore mostra il significato attuale, liberatorio, della legge - Torah - ebraica.
Il testo proposto per questa Lectio è il celebre passo tratto dal Discorso della Montagna e noto come "Beatitudini" (Matteo 5,1-12). Il sussidio è suddiviso in incontri mensili da ottobre a maggio, in considerazione delle tematiche liturgico-pastorali specifiche in ogni mese, nel quale è considerata una beatitudine. Dopo l'invocazione allo Spirito Santo, il commento biblico è di sostegno alla comprensione piena del testo. La parte della Meditatio offre spunti di riflessione a partire dal testo e dalla sua analisi biblica. La Oratio riprende il testo biblico trasformandolo in preghiera. La Contemplatio, infine, è occasione per una breve adorazione del Santissimo Sacramento.
Dipinti, opere letterarie e trattati teologici hanno proposto infinite volte il dilemma: chi era Giuda Iscariota e quale fu il vero motivo della sua delazione? E se, con il suo tradimento, l'apostolo avesse voluto compiere la volontà di Dio, o dello stesso Gesù? Un documento del IV secolo - traduzione di un testo di duecento anni più antico - testimonia esattamente questo: nel dramma della Passione, Giuda era complice del Cristo. Da quando la National Geographic Society ne ha annunciato al mondo il ritrovamento e la pubblicazione, il Vangelo apocrifo di Giuda ha fatto parlare molto di sé. Autorevoli studiosi delle Sacre Scritture hanno fatto sentire la propria voce riguardo alla sua autenticità e credibilità. Ora Tobias Churton, esperto di storia dello Gnosticismo risponde alla domanda che i biblisti non hanno osato affrontare: perché la verità storica su ciò che accadde in una notte di duemila anni fa è ancora così importante?
Il contesto storico, archeologico, artistico, religioso e culturale della Bibbia sembra quanto di più conosciuto si possa immaginare, per il numero infinito di documenti e di reperti archeologici a nostra disposizione. Eppure non finisce mai di meravigliare e di sorprendere. Le grandi civiltà, contemporanee alla storia biblica, sono quelle raffinate degli assiri e dei babilonesi, le cui vestigia sono giunte fino a noi e che ci permettono di individuare punti di incontro, travasi culturali e artistici che lo scrittore sacro ha raccolto e elaborato, proprio a partire da testi letterari di questi popoli vicini a Israele. È proprio da questo ricchissimo contesto che parte il volume Il mondo della Bibbia; con immagini e parole tratte dalla Bibbia, ma anche dai grandi testi sacri delle culture contemporanee al tempo biblico, il lettore entra in contatto con la profondità e la ricchezza del testo e del contesto della Bibbia e ripercorre le tappe di una storia alla quale siamo debitori sia dal punto di vista culturale che da quello religioso. Il libro si articola in 11 capitoli che ripercorrono, in ordine cronologico e tramite opportune sintesi, la storia dell'uomo e della sua alleanza con Dio secondo il racconto biblico, dalla creazione dell'essere umano fino alla morte e risurrezione di Gesù. Un percorso affascinante proprio perché non è un percorso isolato, ma tiene conto del cammino umano di popoli e culture contemporanee a questa storia, che per il credente è storia di salvezza.
Il libro dedicato agli studiosi della lingua ebraica ha il suo maggior pregio nella semplicità e nella brevità delle voci.
Descrizione dell'opera
Il Cantico dei Cantici è ben più di un’allegoria dell’amore tra un uomo e una donna, tra Dio e Israele, tra Cristo e la Chiesa, tra il Verbo e l’anima fedele. Esso si offre come una parabola ove a essere importanti non sono i singoli dettagli, ma l’insieme delle suggestioni e dei rimandi capaci di creare un’atmosfera non tanto sensuale ma di continuo rimando al senso.
Nel solco dell’insegnamento dei Padri della Chiesa, l’autore propone una lettura spirituale del Cantico fondata sulla teologia simbolica, in cui reimparare ad accostarsi al testo non tanto per capirlo tecnicamente, ma soprattutto per ottenere che le sue parole entrino in risonanza con l’intimo dell’anima.
«La speranza e l’augurio sono per il lettore affinché, rileggendo ancora una volta il Cantico, possa sentire una crescente attrattiva per entrare in una relazione sempre più intima con il Signore che vuole e ama farsi chiamare Sposo, anzi essere riconosciuto, come al mattino di Pasqua, quale ‘mio’ Sposo (cf. Gv 20,16)» (dall’Introduzione).
Sommario
Prefazione (L. Accattoli). Introduzione. Note per la lettura. Prologo. I poema: L’inverno dell’esilio. Nascita dell’amore. II poema: In sogno è primavera. Progressi dell’amore. III poema: Il gusto dell’estate. La gioia delle nozze. IV poema: L’estate della differenziazione. La sofferta maturazione. V poema: L’autunno dei frutti. Amore ormai provato. Epilogo: Solstizio d’inverno. Sempre re-inizia l’amore. Ri-epilogo: Tempo supplementare. L’amore tutto sempre spera.
Note sull'autore
Michael Davide Semeraro osb, nato a Fasano (BR) nel 1964, è entrato in monastero benedettino dal 1983 ed è stato ordinato presbitero nel 1998. Ha completato la formazione monastica nei monasteri francesi di Tamié e de La Pierre-qui-Vire, e la formazione teologica alla Pontificia Università Gregoriana con il dottorato in teologia spirituale. Attualmente risiede presso il monastero di Dumenza ed è impegnato nell’animazione spirituale che ha nel monastero il suo punto di riferimento materiale e nella Parola il riferimento interiore. Ha pubblicato Le donne di san Benedetto, La Meridiana, Molfetta 2005, Etty Hillesum: Dio matura, La Meridiana, Molfetta 2005 e Con Gesù in compagnia di Luca. La Parola festiva nell’anno C, EDB, Bologna 2006.
Chi è Paolo: «l’inventore del cristianesimo» o piuttosto «colui che meglio comprese e interpretò l’opera del Maestro»? Di certo tra Paolo di Tarso e Gesù di Nazaret, pressoché coetanei, la distanza culturale, sociale e teologica è inversamente proporzionale alla vicinanza di tempo: l’uno vive nei villaggi, l’altro nelle metropoli; l’uno parla aramaico, l’altro greco; Gesù esprime la cultura orale, Paolo dà inizio alla letteratura cristiana.
Dopo più di un secolo e mezzo di ricerche sul confronto tra i due, è possibile registrare tra gli studiosi opinioni diametralmente opposte: da una parte quanti individuano in Paolo il vero fondatore del cristianesimo come nuova religione, dall’altra coloro che riconoscono una sostanziale continuità tra Maestro e apostolo.
Con un approccio rigorosamente storico, Barbaglio presenta un bilancio dei legami che uniscono i due e delle diversità che li separano, fino a giungere ad affermare, dati alla mano, che Paolo né si è appiattito su Gesù, né si è distanziato da lui fino a ignorarlo. Egli individua tra i due soprattutto un paio di contiguità fondamentali. Entrambi presentano un Dio accogliente e includente, un Dio dei figli prodighi, dei senza-legge: «se nella sua prospettiva il nazareno ha abbattuto le barriere erette nella piccola società giudaico-palestinese del tempo, allo stesso modo ha operato l’apostolo, ma su più vasta scala, sul palcoscenico dell’umanità intera e del mondo». Entrambi sono inoltre pervasi da una prospettiva escatologica positiva, sotto il segno della grazia, «annunciatori di gioia del dies salutis, non profeti di sventura del dies irae».
Sommario
Introduzione. 1. Problema dei tempi moderni. 2. Dislocazione: da un mondo a un altro. 3. Transizione da Gesù a Paolo. 4. Due grandi convertiti, due straordinari visionari. 5. Tempo e mondo. 6. Divinizzazione di Gesù. 7. Il Dio di Gesù Cristo. 8. «Gesù annunciava il regno ed è venuta la Chiesa». 9. Discorso della montagna, libertà dello spirito. 10. Fedeltà ebraica. Conclusione. Indici.
Note sull'autore
Giuseppe Barbaglio (1934), studioso di scienze bibliche, cura presso le EDB due collane di argomento biblico: La Bibbia nella storia e Scritti delle origini cristiane (con Romano Penna); ha curato Schede bibliche pastorali (8 voll.), La spiritualità del Nuovo Testamento e l’edizione greco-italiano del Merk; è autore di La Prima lettera ai Corinzi. Introduzione, versione, commento (22005), La teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare (22001), Gesù ebreo di Galilea. Indagine storica (52005); Il pensare dell’apostolo Paolo (22005); Davanti a Dio. Il cammino spirituale di Mosè, di Elia e di Gesù (22001), insieme a Piero Stefani; Canti d’amore nell’antico Israele. Traduzione poetica del Cantico dei Cantici (22004), insieme a Luigi Commissari.
Ha inoltre curato insieme a Rinaldo Fabris e Bruno Maggioni la traduzione e il commento de I Vangeli, Cittadella, Assisi 1978 e ha pubblicato: Paolo di Tarso e le origini cristiane, Cittadella, Assisi, 32002; Le lettere di Paolo, 2 voll., Borla, Roma, 21990; Dio violento? Lettura delle scritture ebraiche e cristiane, Cittadella, Assisi, 1991; San Paolo, Lettere, 2 voll., Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1997, di cui ha curato l’introduzione e la traduzione.
Descrizione dell'opera
Il volume intende colmare le lacune esistenti nel campo della storiografia biblica con una esposizione sintetica e sistematica delle più importanti questioni relative al rapporto donna - Sacre Scritture.
La marginalità delle donne nella Bibbia è forse ad un tempo causa e conseguenza dello scarso riconoscimento che esse raccolgono nelle Chiese e in ambito teologico. All’interno di questa situazione storica è però possibile individuare una lunga tradizione interpretativa della Sacra Scrittura portata avanti dalle donne (parte I del volume), evidenziare una particolare presenza di donne nei testi sacri (parte II) e delineare, infine, a livello ermeneutico, i tratti specifici di un’esegesi al femminile, praticata da donne cristiane ed ebree (parte III). La novità dell’opera, che si articola in 12 contributi, va riscontrata non solo nell’impostazione interconfessionale, che si avvale di specialisti cattolici, protestanti ed ebrei, ma anche nella messa a confronto dell’approccio storico con quello esegetico.
Sommario
Introduzione generale (A. Valerio). I. Donne e Bibbia: una lunga tradizione interpretativa. 1. Donne e Bibbia nel cristianesimo tra II e V secolo (C. Mazzucco). 2. La Bibbia delle mistiche nei secoli XII-XIV (F. Santi). 3. La Bibbia nell’umanesimo femminile (secoli XV-XVII) (A. Valerio). 4. Donne interpreti della Bibbia nella tradizione protestante (J. Økland). 5. Elisabeth Cady Stanton e la Woman’s Bible: un’esegesi femminista nel XIX secolo (A. Berlis). 6. Le ebree di fronte alla Bibbia (M. Del Bianco Cotrozzi). II. Donne nei testi sacri. 7. Donne nell’Antico Testamento (I. Fischer). 8. Discepole di Gesù (M. Perroni). 9. Leadership femminile nelle comunità cristiane dell’Asia Minore (E. Estévez López). 10. Il simbolismo della donna nella letteratura apocalittica (L. Arcari). III. Ermeneutica. Donne ed esegesi a confronto. 11. La donna nella tradizione ebraica: spunti poetici (L. Voghera Luzzatto). 12. Tendenze attuali nell’esegesi femminista: Mc 5 (M. Navarro Puerto). Indici.
Note sulla curatrice
Adriana Valerio, laureata in filosofia e in teologia, insegna Storia del Cristianesimo all’Università “Federico II” di Napoli. È presidente della “Fondazione Pasquale Valerio per la storia delle donne” e dell’AFERT (Associazione Femminile Europea per la Ricerca Teologica). Tra le sue pubblicazioni: Cristianesimo al femminile (Napoli 1990); Donna potere e profezia (Napoli 1995); I sermoni di Domenica da Paradiso (Firenze 1999); Donne e Religione a Napoli (Milano 2001); La Bibbia nell'interpretazione delle donne (Firenze 2002); L'Archivio per la Storia delle donne, 2 voll. (Napoli 2004-2005).