Da Roddy Doyle a John Banville, da André Brink a Jonathan Coe; e poi ancora Bernard MacLaverty, Julian Barnes, William Trevor, Margaret Atwood, Irvine Welsh e altri ancora. Settanta poeti e narratori, noti o addirittura notissimi, che hanno accettato di raccontare, in brevissimi e spassosi aneddoti, tutte le figuracce, le umiliazioni ricevute in pubblico, tutti i momenti e le occasioni in cui essere uno scrittore famoso si è rivelata un'esperienza vergognosa e grottesca, a volte al limite del drammatico, e sempre comunque un'esperienza da affrontare con le guance stravolte dal rossore. Una serie di quadretti sapidi e divertenti, raccontati con leggerezza autoironica.
Il Gomito del Francese è un territorio venti miglia a sud-est di Jefferson, Missouri, spartito "in tanti piccoli poderi ipotecati e miserabili". "Dominus" del luogo è Will Varner, un latifondista-usuraio proprietario della scuola, della chiesa, dell'emporio e di una trentina di case. E sue emanazioni o ramificazioni sembrano tutti coloro che lo circondano: dal figlio Jody, florido tiroideo chiuso in un'"inviolabile aria di celibato", alla dionisiaca figlia Eula, che alla bellezza e all'eleganza unisce una "violenta e immune perversità", dai fittavoli al maestro di scuola. Ma l'equilibrio di questo microcosmo - fra semine e rimondature, battesimi e cantate - è nutrito dalla spietatezza di pulsioni elementari: sesso, denaro, aggressività.
Pompei, 79 d.C. Mancano solo due giorni all'immensa eruzione del Vesuvio. È un'afosa settimana di fine agosto. Lungo la costa i ricchi oziano nelle ville di lusso. Attorno a loro, invisibili, si muovono gli schiavi costretti a subire l'ingiustizia della propria condizione. La flotta navale staziona pacifica nel porto di Miseno. In questo clima di calma apparente, solo un uomo è preoccupato: l'ingegnere Marco Attilio, da poco responsabile dell'Aqua Augusta, l'imponente acquedotto che rifornisce nove città del golfo. Giunto in tutta fretta da Roma dopo che il suo predecessore è scomparso misteriosamente, Attilio si rende conto che le sorgenti, per la prima volta da tempo immemorabile, si stanno esaurendo e si mescolano con lo zolfo.
Esiste un "mistero di Torino"? Cosa nasconde la città della Sindone e dell'autoritratto di Leonardo, dei tecnici della Fiat e dei satanisti, di san Giuseppe Cottolengo e del re lussurioso e scomunicato? Prediletta da Nostradamus, ospita la più grande raccolta di mummie e libri egizi, eccitava Nietzsche e ispirava a De Chirico la sua pittura metafisica... L'enigma di questa "strana metropoli" è indagato nel libro da due autori diversissimi per età, opinioni, formazione, che raccontano le atmosfere e i personaggi di Torino, sempre sorprendente, a volte inquietante, da due opposte prospettive - cattolica e laica - che a volte si scontrano e a volte si mescolano. La città sabauda diviene così metafora del mondo, luogo geografico e spirituale dove luce e ombra, peccato e grazia convergono e si sfidano a duello. Sullo sfondo, il paradosso di Umberto Eco: "Senza l'Italia, Torino sarebbe più o meno la stessa. Ma senza Torino, l'Italia sarebbe molto diversa".
Alla ricerca del divano mai avuto e di una bellissima ex amante, mezza lappone. Sulle tracce di una zia ginnasta che volteggiò alle Olimpiadi di Helsinki. In giro da quasi vent'anni per una Stoccolma sempre diversa, sempre in quella settimana di dicembre. Muove da qui la "Fiesta" boreale di Ennio Cavalli (caporedattore alla Rai, autore di poesie e di romanzi per ragazzi), la sua "corrida" di renne e premi Nobel, tra navi rompighiaccio e miti vichinghi, sotto il sole di mezzanotte. Il Grand Tour scandinavo attraversa Islanda, Svezia, Lapponia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, gli arcipelaghi delle Àland e delle Lofoten, si sposta a Bornholm, "l'isola delle aringhe", tocca la Germania dei fratelli Grimm...
John Barron è il più giovane agente della squadra speciale 5-2 del Dipartimento di Polizia di Los Angeles e riceve un drammatico battesimo del fuoco durante il tentativo di cattura di Raymond Thorne, ricercato dalle polizie di Messico e Stati Uniti che non esita a uccidere pur di sottrarsi alla cattura. La caccia all'uomo si trasforma presto in un bagno di sangue e John scopre improvvisamente che non può fidarsi nemmeno dei suoi colleghi. Nel caso viene coinvolta anche Rebecca, sorella di John, che subisce un trauma che la priva della parola. Cosa ha visto? Cosa ha scoperto? E, soprattutto, chi è veramente Raymond Thorne?
Clarin è un giovane avvocato di successo. Scrive per prestigiose riviste e cerca di condurre un'esistenza piacevole. In questo fine settimana di Pentecoste ha deciso, ad esempio, di trascorrere un paio di giorni nella sua casa nel Canton Ticino. Sarebbero stati sicuramente giorni appaganti, se non avesse incontrato sulla terrazza dell'hotel Bellevue quello strano tipo, quel cinquantenne bizzarro... Loos. Un bicchiere di vino, e ha finito col passare due notti di seguito a discutere di tutto: di Dio, del mondo, dei tempi in cui viviamo, delle donne con un'intimità che non pensava di poter avere con un uomo. Un incontro che presto si trasforma in un duello e che, forse, non è affatto casuale...
Il signor Linh viene da un Paese lontano: il suo villaggio è stato distrutto dalla guerra, e tutti i suoi cari sono stati uccisi dalle bombe. Porta con sé sua nipote, che ha solo pochi mesi e di cui si prende amorosamente cura. Giunto in una città francese, dove viene ospitato in un centro di accoglienza, ogni giorno esce a passeggiare con la bimba, finendo per sedersi sempre sulla stessa panchina. Lì incontra il signor Bark, vedovo e altrettanto solo. Il signor Bark parla, parla... e il signor Linh, pur non conoscendo neppure una parola della sua lingua, comprende tutto. Tra i due nasce un'amicizia profonda e indispensabile, che sarà capace di sfidare la solitudine, l'indifferenza, e una stupefacente bugia...
Creando il personaggio dello scienziato che, tentato da Mefistofele, vende la propria anima in cambio di giovinezza, sapienza e potere, Goethe ha dato forma a un simbolo dell'umanità, divisa tra bene e male, sete di conoscenza e consapevolezza del limite, dannazione e redenzione. Il volume offre questo classico nella traduzione di Manacorda, che alterna prosa e poesia, e contiene un saggio di Thomas Mann che introduce il volume. Nato come lezione tenuta nel 1939 all'Università di Princeton, il testo ripercorre i contrasti alla radice dell'opera: il sostrato popolare e il debito nei confronti della tradizione letteraria, il registro ironico e la tensione verso l'indeterminato, l'anima nordica e il respiro universale.
Trascinato per l'Europa dai suoi genitori, tra il lusso e l'indigenza, un ragazzo americano si consola sognando di essere il Principe Marco Giovanni Lorenzo Alessandro Ippolito Borghese, in attesa che la sua vera famiglia arrivi a salvarlo dalla miseria. A quattordici anni decide però di smetterla con i sogni a occhi aperti e si impegna con ardore nella ricerca di una nave affondata con un favoloso tesoro, di cui ha letto in un vecchio libro. La sua determinazione a diventare un milionario, "senza fare del male a nessuno, se non ai pesci", lo porta a un'isola delle Bahama e all'incontro con la moglie trascurata di un marito geloso, con cui inizia un'appassionata relazione.